Tra i canali più privilegiati nel web marketing c’è senza alcun dubbio la email. In questo canale si ha quasi sempre la certezza che il destinatario veda il tuo nome o l’oggetto.
Perché, probabilmente come la maggior parte delle aziende anche tu invii delle email ai tuoi clienti o potenziali clienti. Forse hai una newsletter?
Ma certo che ce l’hai. Ce l’hanno tutti.
Se tu non fai parte di tutti puoi iniziare con ConvertKit, oppure con l’ancora più avanzato servizio di automazione Infusionsoft.
Comunque se ce l’hai sicuramente hai notato che non viene aperta da molte persone e non sai il perché.
Tra le innumerevoli ragioni del perché nessuno apre le tue email ci sono:
Ci sono alcuni email service provider che per fare cassa hanno dato il servizio anche alle aziende spammer.
Questo ha generato un malcontento nei destinatari e perciò i servizi come Gmail hanno deciso di bloccare le email che arrivano da determinati indirizzi IP.
Vale il vecchio discorso che se frequenti delinquenti verrai etichettato come uno di essi.
Non a caso i più affidabili fornitori vogliono sapere tutto sulla tua mailing list. Per non incorrere loro stessi in qualche penale che potrebbe rovinargli il business.
Nella maggior parte dei casi se qualcuno non apre le tue email è perché non le desidera. Con molta probabilità hai inserito quella persona nella tua mailing list senza la sua autorizzazione.
Insomma non c’è stato un opt-in.
Questa pratica oggigiorno non è fattibile. Cioè, si rischia di essere etichettati come spammer, che come dicevo prima, non è una bella cosa.
Una volta che le tue email sono segnalate come spam, andranno a finire sempre di default nel cestino di posta indesiderata. Così nessuno leggerà più le tue email.
Anche nel caso tu sia in contatto con una persona tramite i social networks come Facebook, Twitter o Linkedin, questo non ti autorizza ad inserire la sua email nella tua mailinglist.
Chiedi sempre.
Se vedi che fai fatica a generare nuove iscrizioni prova ad offrire qualcosa di valore in cambio.
Maggiore è la personalizzazione maggiore è l’effetto positivo sulla conversione.
Pensa in questo caso ai farmaci che ti ha prescritto in passato il tuo medico. Nessuno di essi era personalizzato. Cioè il farmaco non è stato creato avendo in mente te ma un campione di persone. Maggiore è questo campione, minore è la personalizzazione.
Se lo erano ti sarebbero costati molto ma molto di più di ciò che hai speso ad avere quelli di massa ma sarebbero stati efficacissimi e con pochi o inesistenti effetti collaterali.
Sebbene quindi la personalizzazione abbia costi più elevati tu la devi adoperare sui tuoi clienti. Devi riuscire ad aggiungere ogni giorno un piccolo miglioramento che alla lunga faccia una grande differenza.
Ripeto, la personalizzazione è una chiave di successo molto preziosa. Anche una semplice aggiunta del nome del destinatario può determinare una vittoria significativa.
I dati puoi prenderli un pò per volta nel corso del tempo. Se chiedi tanto subito devi offrire qualcosa che abbia un valore estremo per il tuo potenziale cliente.
Il tuo cliente deve percepire che c’è stato uno scambio equo.
Se sai come usare Google Analytics avrai probabilmente notato che la maggioranza delle email aperte è tramite smartphone. In futuro questa percentuale salirà ancora di più.
Suppongo che questo sia sufficiente a convincerti di creare da subito le email responsive che siano leggibili da ogni dispositivo a prescindere dal monitor o dalla tecnologia con cui viene visualizzata.
Se vuoi vedere un pò di statistiche su quanta percentuale di persone visita il tuo sito con il mobile vai su Google Analytics >> Pubblico >> Mobile >> Panoramica.
Inizia da subito a creare dei segmenti perché non tutti i clienti sono uguali.
Come segmentare dovrebbe essere una tua scelta a seconda di cosa ti occupi e di chi sono i tuoi clienti.
Puoi segmentare ad esempio:
Prima di aprire una email di solito si guarda chi la manda, poi l’oggetto della email e alla fine il pre-header, cioè il testo subito dopo l’oggetto.
Solitamente viene preso nel caso da gmail dalla prime righe all’interno della email.
Per questo le prime righe devono essere costruite con vivida attenzione perché andranno a comporre la vetrina della nostra email.
Ed è esattamente come la vetrina di un negozio che ha il nome, lo slogano e qualche prodotto in esposizione.
Se i prodotti in esposizione non sono di gradimento per colui che guarda, molto probabilmente non entrerà nel negozio.
Logicamente pensarla così può essere considerato un pregiudizio, forse il negozio è pieno di oggetti di qualità e uno dovrebbe andare oltre la prima impressione.
Come nel caso del film Alla Ricerca della Felicità con Will Smith, lui si presenta al colloquio di lavoro completamente disordinato e il datore di lavoro gli chiese “che cosa direbbe lei se uno si presentasse ad un colloquio senza nemmeno una camicia e io lo assumessi? Che cosa direbbe lei?” e lui “che magari indossava un gran bel paio di pantaloni”.
La realtà dei fatti è che c’è chi considererà anche i tuoi pantaloni, c’è chi invece ti escluderà dopo averti visto la camicia e c’è chi anche solo dopo averti visto il nome.
Considerando questo ti rendi conto che una grande impresa è tale quando presta attenzione anche ai più piccoli dettagli e cerca di non tralasciare niente.
Una buona pratica nel pre header ad esempio è di:
Se devi proprio usare un template nella email considera che sia straordinario. Investi un minimo per fartelo fare dal grafico. E’ assai importante curare il design nelle comunicazioni.
Se proprio non hai il capitale allora cerca di renderla minimal. Lascia che lo spazio sia il tuo design.
Scrivila come se fosse una semplice email. Cerca di lasciare un piccolo spazio dopo ogni fine frase da rendere il testo più leggibile.
Un buon esempio viene dalla famosa marca internazionale Paul & Mitchell e la loro semplice bottiglietta di shampoo bianca con solo il logo.
L’avevano fatta così perché non avevano i soldi per utilizzare un grafico e perché la stampa a colori costava molto di più.
Oppure puoi usare uno dei templates già fatti che ti offre il tuo email service provider come Aweber o Mailchimp.
La chiamata all’azione è la ciliegina sulla torta che da senso a tutto ciò che hai creato. Infatti nella maggior parte dei casi questa è la causa principale per la bassa conversione.
Ogni email, ogni pagina web, ogni cosa deve avere uno scopo e non può essere li per caso. Se ha uno scopo devi chiederti qual é questo scopo.
Se lo scopo è di portare il lettore sul tuo sito web per convertirlo in una vendita allora devi mettere una call to action.
Deve essere in contrasto su tutto il resto. Insomma una voce fuori dal coro che non passa inosservata. Ma deve attrarre e non respingere. Perciò è assolutamente importante il design di un certo livello che si ottiene con continui tests sui tests.
Ogni community ha un proprio linguaggio che comprende e che approva. Se utilizzi appunto termini che non sono compresi o semplicemente non familiari alla lunga potresti perdere il tuo pubblico.
Con questo non dico che devi far finta di essere ignorante se in realtà sei colto. Intendo che devi decidere a chi vuoi parlare. Se vuoi fare l’intellettuale ma ha raccolto intorno a te chi non sa né leggere né scrivere farai un buco nell’acqua.
A chi vuoi parlare? Decidi e poi parla la loro lingua.
Ad ogni invio dovresti ottenere una serie di report indispensabili per un miglioramento.
Sapere che tipo di contenuto viene più aperto, che tipo di titolo o dove vengono aperte le tue email è solo una piccola parte delle cose che puoi sapere e col tempo aggiustare secondo le preferenze della tua audience.
Già dopo le prime email inviate dovresti riuscire a capire minimamente i gusti.
I migliori fornitori di servizio forniscono anche la possibilità di eseguire semplici test A/B con i quali potrai trovare quale versione è più performante.
Dopotutto, non puoi imparare se commetti sempre gli stessi errori.
Il test A/B è tra le pratiche più utilizzate per aumentare la conversione.
Inizia con il testare l’oggetto dell’email, poi le call to action.
La email è uno dei canali privilegiati ad alto tasso di conversione che non deve essere lasciato al caso. Bastano pochi accorgimenti per aumentare l’apertura. Ricordati che se non aprono le tue email non passerà molto tempo prima che decidano di non riceverle più.
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