La Croazia rappresenta un mercato interessante e con buone prospettive di crescita per le aziende italiane che vogliono espandersi oltre confine.
Con una popolazione di circa 4 milioni di abitanti e un prodotto interno lordo pro-capite che si aggira intorno ai 14.000 euro, questo Paese balcanico presenta diverse opportunità in diversi settori.
La vicinanza geografica e culturale tra Italia e Croazia può inoltre rappresentare un vantaggio per le imprese nostrane.
Tuttavia, per riuscire a penetrare con successo il mercato croato è necessario studiarlo approfonditamente ed elaborare una strategia ad hoc.
Vediamo quindi nel dettaglio quali sono gli aspetti da considerare e le strategie da adottare.
Innanzitutto, è fondamentale condurre ricerche e analisi di mercato accurate e dettagliate.
Bisogna capire quali sono le specificità del mercato croato, quali i gusti e le preferenze dei consumatori locali, come si muove la concorrenza e soprattutto identificare segmenti di domanda non ancora completamente soddisfatti o saturi.
A tal fine può essere utile assumere una società specializzata o incaricare un export manager esperto dell’area balcanica.
È poi importante reperire ed esaminare dati aggiornati su andamento dei settori chiave dell’economia croata, trend di crescita, classe media in espansione, ecc.
Solo con una profonda comprensione del tessuto socio-economico del Paese si potranno fare scelte strategiche corrette.
Un altro aspetto critico è quello della localizzazione del prodotto o del servizio che si intende proporre sul mercato croato.
Le preferenze dei consumatori cambiano da Paese a Paese ed è quindi essenziale adattare la propria offerta commerciale in modo da venire incontro alle esigenze locali.
Traduzioni di brochure, siti web e materiali promozionali nella lingua croata sono il primo passo.
Poi vanno considerate anche differenze lessicali e terminologiche tra italiano e croato.
Importante è anche l’adattamento culturale di slogan, claims, immagini e messaggi pubblicitari, che devono essere pertinenti alla cultura croata.
Il rispetto delle normative e degli standard locali, ad esempio in ambito alimentare, è poi d’obbligo.
La scelta del canale distributivo più indicato richiede particolare attenzione.
Per commercializzare prodotti e servizi in Croazia si può optare per distributori e importatori locali, partnership con retailer croati, aprire propri punti vendita o sfruttare l’e-commerce.
Ogni modalità presenta pro e contro da valutare attentamente in base al settore di riferimento e al tipo di prodotto.
Ad esempio, nel food si può puntare su distributori locali mentre nella moda possono funzionare meglio flagship store nelle città principali.
Aprire una filiale o un ufficio commerciale in Croazia, almeno nelle prime fasi di penetrazione del mercato, può rivelarsi una mossa strategica.
Avere personale locale permette infatti di stringere più facilmente rapporti business, comprendere dinamiche che da fuori sfuggono e ottenere insight preziosi per adeguare prodotti e offerte.
Sono asset che accelerano l’affermazione del brand.
Promuovere il proprio brand attraverso azioni di marketing e advertising culturalmente adeguate è naturalmente fondamentale.
Le attività promozionali vanno pianificate tenendo conto dei mezzi più popolari in Croazia e delle modalità di comunicazione lì più efficaci.
Ad esempio, fiere ed eventi locali possono rappresentare veicoli interessanti.
Campagne social possono diffondere awareness soprattutto tra i più giovani.
Ma è bene affiancare sempre consulenti esperti del mercato croato.
Per affermarsi con successo è inoltre consigliabile offrire ai clienti croati un’assistenza nella loro lingua.
Un customer service adeguato non solo linguisticamente, ma anche culturalmente, è molto apprezzato e contribuisce a costruire un rapporto di fiducia con il brand.
Anche in fase di post-vendita la customer experience deve essere impeccabile.
Infine, può essere utile verificare la presenza di incentivi o agevolazioni per gli investitori stranieri in Croazia.
Spesso i governi prevedono sgravi fiscali, concessioni su terreni o immobili, contributi alla formazione e altri benefici per attrarre aziende estere. Informarsi adeguatamente può fare la differenza sulla convenienza dell’investimento.
In sintesi, con un mix equilibrato di adattamento al mercato locale, innovazione nei prodotti/servizi offerti, promozione mirata e utilizzo dei giusti canali, anche le PMI italiane possono riuscire a penetrare e affermarsi nel promettente mercato croato.
La vicinanza tra i due Paesi agevola l’ingresso delle imprese italiane.
Ma serve un piano strategico che consideri gli aspetti critici e le specificità del mercato croato. Facendolo, è possibile avere successo in questa interessante economia regionale.
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