57 – Quando lasciare un lavoro sicuro per aprire il proprio business

Quando lasciare un lavoro stabile per aprire un proprio business

Lavorare è qualcosa che devi fare. Sei obbligato dalla natura.

E anche se tu avessi un’eredita cospicua con la quale vivere, hai comunque bisogno di lavorare per mantenere queste risorse.

E non è affatto facile. I tuoi avversari pensano quotidianamente su come portarti via quelle risorse.

Detto ciò, hai bisogno di lavorare. In tutti i casi.

Però nessuno ti impedisce di fare il lavoro che ti piace.

È decisamente meglio, non credi?



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Però, dopo che si è stati sotto un titolare per molto tempo si ha paura a lasciare la nave sicura per imbarcarsi su un vascello senza una rotta precisa.

Ma se osservi con attenzione, ci sono segnali chiari che ti sussurrano con insistenza.

Ti dicono che sei sul finale e che è giunto il momento di abbandonare questo lavoro e magari aprire una propria attività.

Il primo segnale è che continuamente tiri fuori energia negativa.

Ti lamenti continuamente. E quando arrivi a casa sei sfinito.

Ogni volta che chiami un amico ti lamenti di quanto il tuo posto di lavoro faccia schifo o che il tuo datore di lavoro è uno stupido.

Che i colleghi di lavoro non sono di tuo gradimento. Insomma ogni giorno i tuoi argomenti girano sempre intorno alla tua situazione frustrante.

Il secondo segnale per abbandonare è che sei fin troppo a tuo agio.

Sei in una zona del comfort.

Sebbene questa situazione potrebbe sembrare una cosa ideale per molti ma non è tutta rose e fiori.

I pericoli che nascondono le vite agiate, poco stressanti sono visibili nel lungo periodo.

Ogni cosa umana che contiene del valore è voluta da molti.

E quando ci sono in tanti a volere una cosa, l’ambiente diventa molto competitivo.

E quando l’ambiente è competitivo, l’intelligenza, il corredo genetico e la preparazione sono essenziali per vincere.

Ma in una vita agiata, senza troppi sforzi si perdono facilmente le competenze vincenti.
La nostra vita è come una fotografia, ci sviluppiamo con i negativi.

Affrontare quotidianamente nuovi problemi ti rende più competente. E quindi, più propenso alla vittoria.

Il terzo motivo per smettere è che il lavoro che fai è troppo semplice per te.

Lo puoi fare ad occhi chiusi.

Le tue capacità e competenze sono ben oltre il tuo lavoro quotidiano.

Sei un Michael Jordan che gioca nella squadra del paesino locale.

E sta cosa non ti rende giustizia.

Sei assolutamente competente in quello che fai e questo ti fa sentire amato e al sicuro.

Ma così non migliori. Rischi di restare quello che sei senza mai vedere il tuo vero potenziale.

Nel tuo corredo genetico c’è un potenziale che viene rilasciato solo nel momento del massimo impegno.

E se questo è il caso, se non hai modo di migliorarti, perché farlo?

Se non c’è sofferenza nella battaglia, non c’è gloria nel trionfo.

Uno dei tuoi obiettivi nella vita è quello di crescere per vedere che cosa puoi diventare.

Quale è il tuo vero e ultimo potenziale.

Penso che vale la pena di vedere dove puoi arrivare con le tue capacità.

Questo succede quando metti te stesso sotto perenne sforzo sotto perenne esame sotto perenne sfida.

Un altro segnale è che sempre più spesso quando ti svegli la mattina non hai voglia di andare a lavorare.

E’ un segnale che stai sbagliando direzione.

Stai andando dove non vuoi realmente andare.

E pensi che obblighando te stesso a mangiare qualcosa che non ti piace ti renderà un illustre esperto?

Lascia che te lo dica. Non c’è verso che tu diventa estremamente bravo in qualcosa che non ti piace fare.

Almeno che tu non abbia un un boss the ti bastona quotidianemente per farti produrre di più controvoglia.

Che suppongo sia il motivo principale del perché la gente produce cio’ che odia.

Ma non penso sia la giusta via.

Ci sono alternative. Siamo ormai quasi nel 2020.

Un altro segnale è che quotidianamente fai errori dovuti alla tua noncuranza.

Insomma sono quei errori che commetti perché non te ne frega niente.

Ed è mi sembra un segnale più che ovvio per lasciare.

Ci sono alti e bassi nella vita e forse in questo momento ti senti in discesa.

Se questo è il caso, forse non è colpa del tuo lavoro ma semplicemente devi mettere la tua vita in ordine.

Perciò tieniti il lavoro perché uno stipendio mensile aiuta, sia dal punto di vista fisico che psicologico.

Non c’è niente di peggio che avere problemi ed essere pure disoccupato.

Un altro segnale chiaro è l’ambiente in cui stai è tossico.

Quei ambienti dove ti rendono una persona peggiore.

Avara, cattiva, invidiosa, pettegola, aggressiva, subdola, incoerente bugiarda, e via dicendo.

Stare li per poco tempo fa male ma non è letale. E’ come uno starnuto.

E’ un avvertimento.

Ma stare li per anni può essere deletterio.

E potresti non riprenderti mai più.

Perciò finché sei in tempo prendi la porta d’uscita.

E come ultimo motivo ma non meno importante e che ti senti mentalmente e fisicamente poco in salute.

Fai quei lavori che ti sfiniscono l’anima e percepisci malanni diretti sul tuo corpo.

E che con l’andare del tempo andrà sempre peggio.

Stai sacrificando la tua salute in cambio di un piccolo stipendio. E non è uno scambio equo.

Dino Gojanovic: è il fondatore del MKT Podcast. Solitamente lo trovi su Instagram.
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