C’è qualcosa che sta influenzando la tua vita.
Di molto.
Si chiama algoritmo ed e’ utilizzato in tutti gli strumenti digitali odierni.
Il più famoso e sofisticato è quello di Google.
Ma ultimamente i social network stanno avendo un peso sempre più importante nel marketing mondiale.
E i loro algoritmi sono sotto osservazione recentemente anche dai vari governi, visti i recenti scandali.
Ma si ha modo di pensare che danno dipendenza a chi li utilizza.
Ti spiego in pochi minuti come funziona quello di Linkedin ad esempio.
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Transcript
Dovresti sapere che 600 milioni di professionisti si stanno agglomerando su LinkedIn in questo momento.
Il che significa la concorrenza è spietata.
Ma a prescindere se stai creando il tuo Brand personale oppure stai cercando di promuovere la tua impresa o cercare il lavoro, LinkedIn non è qualcosa che ti puoi permettere di ignorare.
Ma come dicevo prima la concorrenza e’ spietata e non ce la puoi fare senza un piano strategico.
E logicamente per scrivere per creare un piano strategico hai bisogno di sapere come funziona la piattaforma e il suo algoritmo.
La cosa più importante da sapere su LinkedIn o per meglio dire sull’algoritmo di LinkedIn e che da priorità a quei contenuti che sono rilevanti per te.
Un po’ come Facebook e Instagram.
Ma che cosa significa rilevanti? Questa è una domanda centrale in questo periodo storico. E’ talmente importante come domanda che penso ti potrebbe far diventare miliardario avere una risposta.
Perché dico questo? Perché sapere esattamente che cosa significa rilevante nel contesto degli algoritmi odierni come quello di LinkedIn. Come quello di Facebook, Instagram, Google ti permetterebbe di creare contenuti assolutamente giusti.
Assolutamente mirati. Assolutamente ideali.
Ma nessuno esattamente sa che cosa significa contenuto rilevante.
Ad esempio, se tu avessi in questo momento fame, quale sarebbe il cibo ideale che io dovrei proporti e chiamarlo così rilevante?
Un hamburger del McDonald’s? Un piatto di spaghetti alla carbonara? Una bella bistecca? Il pollo?
Che cosa sarebbe la cosa più rilevante che io dovrei mostrarti? Come ben comprendi è difficilissimo, perché forse una parte di te desidera un hamburger del McDonald’s ma un’altra parte di te sa esattamente quanto sia pericoloso per la salute e vorrebbe perciò qualcosa di più salutare.
Magari un piatto con le verdure.
Però un’altra parte di te ti sta dicendo che le verdure le hai mangiate poco fa e quindi non è il caso di mangiarle anche adesso. E quindi forse e’ meglio il pollo e un’altra parte di te ti sta dicendo che sei troppo grasso ed è meglio che non mangi niente adesso.
Ma possiamo andare avanti così in eterno e non riusciremo a sapere che cosa sia rilevante per te e non lo sanno neanche gli algoritmi o per meglio dire ciò che gli algoritmi e i creatori di algoritmi stanno facendo è di tirare a indovinare proponendoti cose.
Ti propongono cose e osservano il tuo comportamento.
Se tu clicchi vuol dire che è rilevante.
Ordunque, tornando al quesito di che cosa mangiare.
La cosa rilevante per gli algoritmi e’ quello che tu hai deciso.
Se oggi hai optato per il McDonald’s domani ti riproporranno ancora il McDonald’s.
Se tu invece il giorno dopo opti per il pollo allora ti proporranno il pollo più frequentemente.
Ed ecco che cosa significa rilevante per i social network odierni.
Questo concetto è assolutamente importante e ti fa capire perché la maggior parte dei professionisti SEO sbagliano.
Perché ad esempio ti consigliano di scrivere articoli lunghissimi, perché dicono che Google vuole articoli lunghi. Ed era giusto tempo fa. Oggi non più.
E’ come dire che devi proporre cibi enormi. Non un pollo ma migliaia di polli giganti. Non un hamburger ma miliardi di hamburger enormi da proporre ogni volta che qualcuno ha fame.
E invece no. Il migliore articolo e il numero di parole ideale per un articolo dipende da chi lo sta leggendo.
E dipende dal contesto in cui lo sta leggendo.
E dal momento in cui lo sta leggendo.
E dal dispositivo con cui lo sta leggendo, e da infiniti altri motivi.
Per fare un esempio con Linkedin.
Ogni volta che posti qualcosa su LinkedIn il suo algoritmo determina se ciò che hai postato è spam di bassa qualità e poco rilevante.
Quindi ti giudica perché vuole proporre quel tuo contenuto alla sua audience.
E non vuole dare in pasto alla propria audience qualcosa di marcio.
Se determina che il tuo contenuto non è marcio. Che qualcuno potrebbe essere interessato, allora manda il tuo contenuto temporaneamente nel feed di un piccolo campione della sua audience, per vedere se effettivamente gradiscono oppure no.
È come se fosse una prova.
Ti ricordi quella pubblicità – L’uomo del monte ha detto sì – ecco lui prova, assapora e poi dice sì oppure no ai tuoi contenuti.
Quindi sei il campione ha gradito allora il tuo contenuto viene servito anche ad una platea più grande.
E come fa a sapere se è stato gradito oppure no? Perché ci cliccano “mi piace” oppure metto un commento, oppure condividono. Questi sono buoni segnali. I peggiori segnali sono se qualcuno lo segnala come spam oppure quando lo ignora del tutto. Questo è in inglese si chiama ENGAGEMENT, coinvolgimento. Quindi l’algoritmo osserva il coinvolgimento delle persone.
Se il tuo contenuto è stato gradito da LinkedIn. Ha visto che il coinvolgimento è stato alto.
Che la sua audience ha apprezzato ciò che tu hai mandato allora… tu come soggetto creatore acquisisci punti. Cresci nella credibilità.
Sulla piattaforma acquisisci potere.
Ma in che cosa consiste questo potere? Consiste nell’essere avvantaggiato la prossima volta che invierai qualcosa. Ad esempio un link. Linkedin ti darà più visibilità la prossima volta che manderai il tuo contenuto.
Per quale motivo? Perché spera che anche questa volta il tuo contenuto verrà gradito dalla sua audience.
Come all’inizio quando ti facevo l’esempio del panino. Se tu hai preso un Hamburger del McDonald’s, la volta successiva l’algoritmo ti riproporrà ancora una volta il panino del McDonald’s… perché pensa che ti sta facendo un favore.
Pensa che questo sia rilevante.