Come in ogni altro mercato c’è un mercato speculativo anche nel SEO. Ma quali sono i segnali su cui stare attenti e non cascarci?
Una piccola riflessione sul fenomeno e di come le agenzie e i freelancers ne sono la causa principale.
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Transcript
Immagina che ti svegli una mattina e decidi di aprire un’attività. Però vuoi
fare prima una ricerca sulle parole chiave per sapere effettivamente se ciò che
tu intendi fare sia effettivamente richiesto.
Se c’è clientela. Se c’è domanda. Allora utilizzi uno dei strumenti più
importanti e più famosi. Il cosiddetto Google Keyword Planner per vedere appunto
queste parole chiave.
Magari digiti SEO Milano per vedere quanta richiesta c’è. E ti rendi conto che
c’è molta richiesta. Quindi deve essere un’ottima opportunità.
C’è cosi tanta richiesta e tu le conoscenze ce le hai.
Ti puoi benissimo posizionare in prima posizione e così fare un sacco di soldi.
Allora crei la tua attività. Crei il tuo bel sito web e inizi a fare questa
scalata sulla SERP.
E quotidianamente guardi la tua posizione. Guardi se stai crescendo. E vedi che
dalla decima pagina vai a finire sulla sesta. Alla quarta, alla terza.
Poi inizi a guardare anche tramite lo smartphone per vedere se anche li hai
guadagnato delle posizioni e così in avanti.
Ma anche altre agenzie di SEO vedono che c’è molta richiesta per la parola
chiave SEO Milano.
Allora anche loro tendono a creare sempre più contenuti per posizionarsi in
questa scalata. E anche tutti i dipendenti dell’agenzia iniziano a monitorare
continuamente Google per vedere la posizione.
E lo fanno da diversi computer. Lo fanno da diversi smartphone.
E così anche i freelancers iniziano a vedere che c’è molto movimento per la
parola chiave SEO Milano. E anche loro continuano a fare contenuti per
posizionarsi. Per riuscire ad accaparrarsi una fetta di questo benessere. Di
questo paradiso monetario.
Però, passando un po di tempo le agenzie si accorgono di una cosa. Che i
clienti non arrivano.
Ci sono molte visite sul sito. Ci sono molte richieste della parola chiave ma
alla fine nessuna vendita.
E così anche i freelancers, passato tutto un anno a cercare di posizionarsi per
la parola chiave e poi nessun cliente.
E non ci sono spiegazioni. Come mai?
Eppure la parola chiave è richiesta. Eppure il tasso di rimbalzo è basso.
Quindi la gente gradisce quello che tu stai creando. Ed è qui il trucco.
Non c’è nessun cliente. E’ che semplicemente sono i creatori dell’offerta che
hanno fatto salire l’offerta ai livelli astronomici.
Si sono autoconvinti tra di loro che ci fosse una grande richiesta.
Che ci fossero clienti che non vedevano l’ora di acquistare un pacchetto. E
questo è ciò che succede anche nelle bolle immobiliari.
O nelle bolle di qualsiasi genere. Dove la fantasia di gran lunga precede la
realtà.
E così la maggior parte delle agenzie nascono e poi muoiono semplicemente
perché hanno guardato solo uno strumento. Non hanno mai avuto un approccio con
il vero cliente. Si sono semplicemente basate su un unico strumento e il resto
ha fatto la loro fantasia.
E’ sicuro finché la fantasia dura solo una settimana ed è anche normale fare
gli errori. Ma questo è un conto. Se la fantasia dura anni può essere veramente
fatale.
Ci sono dei modi per proteggersi dall’ignoranza. Ad esempio per le parole
chiave si può benissimo usare Google Adwords per posizionare la propria
pubblicità per una determinata parola chiave e vedere se converte.
E’ un piccolo investimento che può farti risparmiare mesi o anni di creazione
dei contenuti.
Oppure chiederlo direttamente. Uscire fuori dall’ufficio e parlare direttamente
con i potenziali clienti. Se sai già chi sono logicamente.
Se i tuoi clienti sono piccoli commercianti il modo migliore è di uscire a
trovarli da qualche parte.
Questa è in assoluto la protezione migliore per evitare di far parte di una
bolla speculativa SEO.
E anche questo episodio è finito. Mi raccomando iscriviti su iTunes per
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Grazie ancora per l’ascolto e ci vediamo alla prossima.