Leggo molto. E’ una abitudine che tengo sin dalla giovane età.
Ad eccezione dei libri scolastici. Quelli non li ho mai potuti digerire.
Non sono mai stato bravo a scuola ma sono sempre stato bravo nei miei hobby. La lettura era uno di questi.
Ho sempre letto solo ciò che mi stimolava oppure ciò che ritenessi utile per la mia crescita personale.
Penso che puoi imporre un lavoro manuale a qualcuno ma non gli puoi imporre di leggere un libro e di amarlo con la forza.
Ma negli ultimi anni ho dato una vera e propria accellerata. Mi sono imposto di leggere molto più del solito.
Così ho fatto ed ecco cosa ho imparato.
Diventa una dipendenza
Se hai letto alcuni miei articoli avrai notato quanto pongo l’attenzione sulle sane abitudini. Il successo dipende quasi esclusivamente dalle abitudini quotidiane che uno ha.
Raramente è un colpo di culo.
Per creare un’abitudine da zero servono quasi due mesi di impegno quotidiano prima che diventi parte della tua vita. Come lavarsi i denti insomma.
Così è anche per i libri. Ho iniziato a leggere veramente tutti i giorni molto attivamente e dopo mesi avevo creato un’abitudine quotidiana che se saltavo sentivo proprio una mancanza.
E’ come dimenticarsi di far colazione. Il tuo fisico te lo fa notare che qualcosa non va.
Infatti se non leggevo il mio fisico mi comunicava l’urgenza di farlo.
Aveva bisogno di assaporare questa quotidiana dose di ragionamento. Sentivo che la mia mente non stava lavorando come al solito.
Ma posso dirti che è una droga meravigliosa. Ti riempie la vita. Mi sentivo come un non vedente che giorno dopo giorno riacquistava la vista.
O come un bambino che ricompone i pezzi del puzzle. Cosi sono i libri. Meravigliosi.
E’ inevitabile l’isolamento
Una volta acquisita l’abitudine ho iniziato ad investire sempre più tempo. Non mi bastavano più 20 minuti. Volevo leggere per ore.
Però abbiamo tutti 24 ore al giorno e perciò per riuscire a leggere così tanto dovevo fare qualcosa per trovare il tempo.
Iniziai a cancellare appuntamenti che erano meno divertenti o meno stimolanti della lettura.
Impegni che non erano importanti, faccende inutili.
Tutto per trovare tempo per leggere.
Selezionavo con cura i bar, i parchi e ogni posto che mi permettesse la giusta concentrazione.
Riuscivo anche a saltare 3 bar nell’arco di 4 ore.
Prendevo qualcosa da bere in uno e leggevo. Quando mi stancavo uscivo, facevo una passeggiata ed entravo dentro il secondo bar.
Consumavo, leggevo e uscivo per cercare un nuovo bar e leggere ancora.
La confusione ti assale
Quando leggi cose a cui sei abituato tutto sembra perfettamente in ordine.
Ad esempio chi legge ripetutamente un testo sacro non ha dubbi. E’ perfettamente certo delle proprie convinzioni.
Perché non legge opinioni contrarie.
Io tendevo a leggere ogni tipo di libro da ogni genere di settore. Fatti e i contraffatti.
Tutto questo leggere destra e sinistra inizialmente mi aveva confuso del tutto.
La mia identità iniziava a sgretolarsi su ogni nuovo libro che prendevo in mano.
La confusione totale è dolorosa e molte volte pensai che la maniera migliore di continuare fosse quella di specializzarmi nelle letture e nelle idee.
Senza andar troppo in profondità.
Ma alla fine capì che la confusione portava anche dei gran vantaggi. Uno su tutti era la flessibilità.
Potevo dire le cose in ogni maniera possibile, scrivere di ogni argomento possibile.
Perciò dovevo rendere il mio carattere a prova di verità. Dovevo sopportare la confusione fino al punto di chiarezza.
Come un atleta sopporta la fatica prima della vittoria.
Diventi passivo
Ero diventato passivo. Cioè preferivo osservare gli eventi invece di gestirli.
Questo suppongo dipendeva da molteplici opzioni che avevo a disposizione data la conoscenza acquisita.
E riporto una frase di Vince Lombardi. “Non si può essere aggressivi se si è confusi”.
Insomma uno sportivo deve avere bene in mente la meta e non avere dubbi. Non ci deve ragionare sopra. Deve semplicemente farsi trascinare dall’istinto che è un prodotto della chiarezza d’intenti.
Questo io non lo avevo. Non aveva la chiarezza d’intenti e perciò quando dovevo agire mi perdevo nelle analisi. Nei ragionamenti e non combinavo niente.
Perché tu sei ciò che fai. E se ciò che fai quotidianamente è ragionare allora questo metodo influenzerà ogni parte della tua vita.
Non a caso la moglie di Socrate era sempre arrabbiata con lui. Socrate era un uomo di pensiero ma poco d’azione.
Ma per mandare in avanti il mio business ho dovuto creare degli scompartimenti a stagno.
C’era un tempo per il ragionamento e c’era il tempo per l’azione.
Per intenderci, quando leggo ragiono ma quando scrivo non ragione. Mi lascio andare all’azione senza ripensamenti.
Cosi per ogni altro momento della giornata in cui si richiede l’azione.
Non ha fine l’ignoranza
E’ incredibile scoprire che più leggi e più ti assale un senso di vuoto conoscitivo.
Certo, tutti sono a conoscenza che non si può sapere tutto. Ma solo quando quotidianamente metti il piede in un nuovo territorio ti rendi conto di quanto effettivamente vasta sia la tua ignoranza.
E non è del tutto piacevole.
Cominci a vedere un sentiero
Dopo una certa quantità di libri letti riesci a vedere un sentiero. Ciò che una volta era del tutto oscuro si rende più visibile.
Riesci a vedere chi è veramente innovativo e chi ripetitivo.
Più leggi e più cogli la verità anche in forma sottile.
E’ come avere una torcia durante un blackout. Riesci comunque ad orientarti e non immagini quanto sia utile questa torcia nel business.
La maggior parte delle aziende brancola nel buio per via dell’ignoranza. Semplicemente non riescono a vedere che cosa ci sia davanti a loro.
In particolare quelle che non sono ancora su internet e si domandano quando finirà questa crisi.
E quando finirà la loro crisi se non sono riusciti nemmeno a vedere l’opportunità di internet?
Se si è così tanto conservatori in un mondo in continuo cambiamento dove vuoi portare la tua azienda?
Bisogna vedere un sentiero, bisogna cercarlo con tutte le proprie forze.
E la maniera migliore è di leggere. Per poter assaporare della torcia altrui.
Per poter conversare con le persone più intelligenti e colte di te in materia.
Fa male agli occhi
Leggere molto fa male agli occhi. O almeno ai miei di sicuro.
Ho letto talmente tanto che l’occhio sinistro ha iniziato a darmi problemi. Visite medico dopo visite medico sono riuscito a trovare una condizione decente per continuare a leggere.
Ero veramente preoccupato di non riuscire più a toccare un libro in vita mia.
Ogni volta che provavo a leggere due righe mi faceva male.
Non era il massimo della serenità.
E’ come quel tennista che inizia ad avere problemi con il gomito o il musicista alle mani. Subito si inizia a vedere la fine della carriera.
Ho risolto, per modo di dire usando occhiali da sole quando stavo davanti ad un monitor, esercizi per la vista ogni 30 minuti, ingrandendo i caratteri dello schermo, usando il kindle con caratteri ingranditi invece del normale libro e via dicendo.
Insomma, i miei occhi non sono stati geneticamente programmati per stare tutto questo tempo davanti ad un monitor.
Io ignoro la cosa e vado in avanti infischiandomi della volontà dei miei geni.
Il tuo business migliora
Almeno che tu non legga romanzi rosa o gialli non puoi non trovare i benefici da applicare al tuo business.
Ogni singolo giorno riesco a trovare una nuova idea, un concetto, un pensiero che potrei introdurre nei miei affari.
Sono quotidianamente sorpreso che la maggior parte degli imprenditori o professionisti non legge i libri.
La scusante classica è che non hanno tempo o che non gli piace.
Da qui comprendi come il successo personale dipende soprattutto da sé stessi.
L’imprenditoria è una battaglia di conoscenza e capacità. Chi ne ha di più vince.
Poi uno può anche incolpare come sempre accade lo stato, il comune, la provincia o la concorrenza sleale.
Ma penso che nell’80% dei casi di chi si lamenta è uno scarica barile. Vuole dare la colpa agli altri quando in realtà dovrebbe prendersela con sé stesso.
CONCLUSIONE
Leggere libri è il più grande favore che puoi fare a te stesso.
Negli anni ‘50 potevi cavartela anche con l’ignoranza… ma oggi è diverso.
Siamo nell’era dell’informazione. Oggi è una società nella quale domina il cervello e non le braccia.
Per le braccia stanno arrivando i robot. Per il cervello, siamo ancora noi i capitani… almeno finché l’intelligenza artificiale non prende il sopravvento ovviamente.
Federica dice
Ciao Dino,
Come iniziare a leggere se nella vita si è letto sempre molto poco? Ho 35 anni e il desiderio, meglio tardi che mai, di avvicinarmi alla lettura in modo consapevole e costante. Vorrei migliorare la mia dialettica, ampliare le possibilità di conversazione con gli altri, avere anche maggiori conoscenze e spunti critici.
Come scegliere il genere, i titoli, gli autori?
Ti ringrazio per il tuo articolo, che ho trovato molto interessante.
Federica
Dino Gojanovic dice
Ciao Federica,
Comincia leggendo di tutto. Col tempo vedrai cosa ti piace approfondire.
Una cosa saggia che puoi fare e’ andare in una libreria/biblioteca e vedere cosa ti attrae.
L’importante e’ che acquisisci una certa abitudine quotidiana alla lettura.
I tuoi autori preferiti arriveranno col tempo.
Sei come un archeologo, stai andando alla ricerca di cio’ che ti piace leggere. Percio’ devi assaporare ogni libro per vedere se contiene quello che tu desideri oppure no.
Se un libro non ti piace, mettilo da parte e vai a cercarne un altro. Non perdere tempo con i libri che non ti piacciono.
Non sei piu’ a scuola, quindi puoi leggere esattamente cio’ che ti piace e non per prendere un bel voto.
Pero’ se hai anche altre ambizioni come appunto, riuscire a fare conversazioni interessanti con le persone allora devi inoltrarti a leggere anche cose che non ti piacciono ma che sono utili o necessarie.
E’ come andare in palestra, sei consapevole che un po’ di sofferenza ti porterà dei vantaggi.
Comunque, per aumentare le probabilità che tu legga con costanza, dovunque vai, portati dietro un libro. A prescindere se hai intenzione di leggerlo oppure no.
Perche’ il lettore e’ colui che ha sempre un libro in mano. E forse prima di creare l’abitudine alla lettura dovresti creare l’abitudine ad avere sempre un libro in mano.
La lettura e’ una naturale conseguenza.