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Guida alla ricerca vocale

di Dino Gojanovic

La popolarità della ricerca vocale sta crescendo in modo massiccio.

E secondo le recenti previsioni, continuerà a farlo grazie ad una diffusione sempre più capillare degli smartphone, dall’arrivo di connessioni 5G e dall’intelligenza artificiale sempre più evoluta.

Il 65% dei giovani 25-49 anni parla con i propri dispositivi abilitati alla voce almeno una volta al giorno.

Comunque per essere più precisi in questo articolo parleremo di Google Voice Search e non della ricerca vocale in genere.

Ricerca vocale e’ un termine troppo generico e ogni impresa utilizza questa tecnologia in maniera diversa. Perciò alcuni suggerimenti per Google Voice Search potrebbero non essere adeguati a una specifica App che utilizza una ricerca vocale interna.

Breve storia della ricerca vocale di Google

Nel 1952, il primo dispositivo di riconoscimento vocale fu creato dai Bell Laboratories e lo chiamarono (lei) “Audrey”.

‘Audrey’ era una tecnologia rivoluzionaria in quanto poteva riconoscere le cifre pronunciate da una sola voce; un enorme passo avanti nel mondo digitale.

Ciò ha segnato un cambiamento per le aziende di tecnologia mobile, poiché il riconoscimento vocale ha consentito agli utenti di controllare i propri dispositivi in modo più efficiente che mai.

1961 – IBM presenta Shoebox, il primo strumento di riconoscimento vocale digitale. Riconosceva 16 parole.

1972 – Carnegie Mellon completa il programma Harpy. Poteva comprendere circa 1000 parole.

1990 – Dragon lancia Dragon Dictate, il primo prodotto di riconoscimento vocale per i consumatori.

1996 – Microsoft introduce Clippy.

2001 – Microsoft introduce una funzionalità di riconoscimento vocale per Office XP.

2011 – IBM Watson vince a Jeopardy.

2011 – Apple lancia Siri.

2012 – Google lancia Google Now.

2013 – Microsoft lancia Cortana.

2014 – Amazon lancia Alexa.

2016 – Google lancia Google Assistente.

E il resto e’ storia.

Perché abbiamo bisogno della ricerca vocale?

La ricerca vocale è una tecnologia emergente estremamente promettente.

Cambierà il modo in cui viene fatta la SEO.

Ti aiuterà a migliorare l’esperienza utente e a portare più traffico al tuo sito.

Insomma, in parole povere… sarà vitale.

La ricerca vocale è il futuro?

Con Apple, Amazon, Microsoft e Google che sviluppano continuamente capacità tecnologiche di riconoscimento vocale, si prevede che la crescita della ricerca vocale sarà in sintonia con la penetrazione del mercato degli smartphone.

Entro il 2022, si prevede che oltre il 55% delle famiglie statunitensi possiederà un assistente vocale intelligente.

Come ottimizzare per la ricerca vocale?

Concentrati sulle parole chiave conversazionali

In passato creare contenuti era al quanto semplice.

Andavi su Google Keyword Planner tool o con altri strumenti per trovare le parole chiave più popolari.

In seguito creavi un enorme articolo con 2000+ parole. Ricco di immagini d’impatto. Possibilmente con un video incorporato, ampiamente taggato e linkato ad altri articoli del blog.

Insomma sempre no?

Poi tutta la blogosfera mondiale ha seguito pari passo il processo.

Ora ci sono milini di blogger che fanno tutti i contenuti alla stessa maniera.

Ovviamente il risultato e’ una sovrabbondanza di contenuti. E nel mercato dove c’è una sovrabbondanza di contenuti i margini di profitto sono sempre più vicini allo zero.

Un nuovo metodo che in questo momento può dare più frutti e’ di puntare sulle chiavi conversazionali.

Per spiegarti in maniera semplice cosa sono ti faccio un esempio.

In passato quando la gente cercava qualcosa su Google usava meno parole possibili per non confondere questa stupida macchina.

Ad esempio, se volevi comprare le nuove scarpe Adidas scrivevi “nuove scarpe Adidas”. Evitando di mettere tutte quelle parole che sapevi avrebbero confuso Google.

Oggi invece Google si e’ fatto più intelligente e puoi benissimo fare domande come: “Hey Google, dove posso comprare le nuove scarpe Adidas modello 667 vicino a casa mia?”

Quindi l’obiettivo di Google e’ di dare risposte su misura. Sempre più precise.

E tu quindi puoi aiutare Google creando contenuti che abbiano una risposta per ogni domanda.

Come nel caso dei normali risultati di ricerca, Google fa dei test per vedere quali contenuti ottengono risultati migliori.

E nel corso degli anni ha compreso che gli utenti vogliono la risposta immediata e non essere reindirizzati a cercare la risposta in un articolo da 10,000 parole.

Percio’ tu puoi anticipare questo semplicemente rispondendo a tutte le domande dei tuoi clienti all’interno dei tuoi articoli.

Fornisci un contesto con lo Schema Markup

Lo Schema Markup, noto anche come dati strutturati, comunica con i motori di ricerca utilizzando un vocabolario semantico.

In parole povere, è un pezzettino di codice utilizzato per fornire informazioni più chiare ai motori di ricerca al fine di comprendere i tuoi contenuti.

Pensa mobile e pensa locale

Ormai da qualche anno le connessioni ad internet mobili hanno superato le normali postazioni desktop.

Quindi non mettere al centro della propria strategia i dispositivi mobili puo’ diminuire il fatturato. A vantaggio della tua concorrenza.

Rendi i tuoi contenuti scansionabili

Moltissime ricerche hanno portato a delle rivelazioni interessanti. Ad esempio, che la gente nella maggior parte delle volte non legge online, scansiona.

Cioe’ velocemente passa con gli occhi da sinistra a destra nella frettolosa ricerca di trovare cio’ che si cerca.

Sapendo cio’ devi dargli una mano e rendere i tuoi contenuti facili da scansionare.

Una delle cose piu’ semplici che puoi fare da subito e’ lasciare molto spazio tra un paragrafo e l’altro (nel caso tu abbia un blog).

Usa parole chiave a coda lunga in maniera efficace

Durante una ricerca vocale, le persone non scelgono termini o parole chiave troncati; è più probabile che utilizzino frasi lunghe per ottenere risposte alle loro domande.

Quindi, prova a utilizzare parole chiave a coda lunga all’interno dei tuoi contenuti.

Questo è vantaggioso anche dal punto di vista SEO.

Qual e’ il miglior assistente vocale?

Senza alcun dubbio Google Assistente fa da padrone.

Ma non e’ un caso. Google e’ l’azienda che ha innovato di piu’ nel campo dell’intelligenza artificiale negli ultimi anni grazie ai suoi laboratori come DeepMind.

Inoltre il motore di ricerca con il quale l’assistente si collega per reperire le informazioni non ha eguali. Anche la qualità vocale dell’assistente di Google sembra essere migliore grazie alla tecnologia WaveNet.

Puo’ il riconoscimento vocale essere hackerato?

I ricercatori dicono di sì.

La tecnologia dell’assistente vocale dovrebbe semplificarci la vita, ma gli esperti di sicurezza affermano che comporta alcuni rischi particolarmente invasivi. …

Ma anche gli assistenti vocali con una forte sicurezza possono essere vulnerabili a forme più furtive di hacking

Le password vocali sono sicure?

Voice ID è un metodo molto sicuro per autenticare i clienti.

I gemelli hanno un’impronta vocale simile, ma l’introduzione di questa tecnologia ha visto una significativa riduzione delle frodi e si è dimostrata più sicura di PIN, password e frasi memorabili.

La tua voce può essere rubata?

Le voci possono essere rubate dai truffatori ascoltando podcast, video di Facebook o YouTube, o chiamando la persona e ottenendo un campione vocale, che può quindi essere manipolato attraverso l’intelligenza artificiale per dire qualsiasi cosa e per sembrare molto simile alla voce di una persona reale.

Cosa possono fare le persone con la registrazione della tua voce?

Se qualcuno registra la tua voce, può usare quella registrazione per creare un modello di computer in grado di generare qualsiasi parola nella tua voce.

Con il passare del tempo i Deep Fake saranno sempre più perfetti e nessuno riesce attualmente a prevedere che effetti avrà sulla vita delle persone.

Ovviamente la tecnologia aiutare sia l’attacco che la difesa. Quindi probabilmente verranno creati degli AI in grado di scovare ogni Fake.

CONCLUSIONE

La popolarità della ricerca vocale è in continuo aumento.

E grazie alle continue innovazioni nel campo dell’ intelligenza artificiale lo sarà ancora di più.

Imparare da subito ad adoperare questa splendida tecnologia può portare benefici alla tua persona e alla tua attività.

Tutte le migliori Strategie sono qui dentro.

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Sull’autore

Dino ( il capitano ) è il fondatore della MKT Factory. Solitamente scrive sul business online, marketing e sviluppo personale.

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Ignoranti quem portum petat nullus suus ventus est.

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