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Il podcast sul marketing, branding e il business online.

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Il web, i social, la psicologia con Carlotta Silvestrini

27/02/2015 di Dino Gojanovic

web, social, psicologia con Carlotta Silvestrini

Ascolta su iTunes

In questo episodio intervisto Carlotta Silvestrini, imprenditrice, professionista del web design, titolare di Impronte Digitali e autrice del libro Manuale del perfetto web designer con Joomla.

Come ascolterai, Carlotta è una donna spontanea, colta e divertente. Tre ingredienti che ogni brand dovrebbe avere.

Con il passato difficile ha avuto modo di fronteggiare diversi problemi che l’hanno resa più forte e determinata ma anche più cosciente sulle sfaccettature del mondo esterno.

Puoi ascoltare l’episodio su iTunes oppure nel player qui sotto

Prima e seconda parte

Risorse menzionate

  • Impronte Digitali
  • Dario Flaccovio Editore
  • Joomla.it
  • Google Drive
  • Google Plus
  • Adobe Creative Suite

Libri menzionati

  • Manuale del perfetto web designer con Joomla!
  • Manuale di SEO Gardening
  • Neuromarketing
  • Inbound marketing. Le nuove regole dell’era digitale
  • L’alchimista
  • OSHO

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Joomla, WordPress e Landing Pages con Luca Orlandini

23/02/2015 di Dino Gojanovic

joomla wordpress landing pages luca orlandini
In questo episodio intervisto Luca Orlandini, professionista del web e titolare dell’agenzia Futura Immagine.

In questa intervista parleremo di Joomla e di WordPress. Nonché dei loro utilizzi migliori. I plugins da installare per i due CMS utilizzati e consigliati da Luca.

Inoltre saprai come si crea una landing page che converte e che dura nel tempo.

Puoi ascoltare l’episodio su iTunes oppure nel player qui sotto

Risorse menzionate

  • Futura Immagine
  • Swift 3D
  • Unbounce
  • LeadPages
  • Joomla
  • Mambo (CMS)
  • WordPress
  • Adwords
  • OptimizePress
  • Joomla Content Editor
  • Akeeba Backup
  • RSFirewall
  • Yoast SEO Plugin
  • WidgetKit
  • Joomla Host
  • Aruba

Libri consigliati

  • Contagious: Why Things Catch on
  • Le armi della persuasione. Come e perché si finisce col dire di sì
  • Strategia oceano blu. Vincere senza competere

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Come cogliere le opportunità che si presentano

04/02/2015 di Dino Gojanovic

cogliere opportunità

Le opportunità sono ovunque ma non riusciamo a vederle. Qual è la causa di questa nostra cecità?

In questo episodio si parla di come cogliere le opportunità e delle maniere ottimali per farlo. Ad esempio seguendo i grandi e cercando di copiargli la strategia.

Il mondo odierno offre molto e le opportunità sono come gli autobus, passano uno dopo l’altro in continuazione.

Puoi ascoltare l’episodio su iTunes oppure nel player qui sotto

Personaggi menzionati nell’episodio

  • Warren Buffett
  • Bill Gates
  • George Soros
  • Reinhold Messner
  • Mark Divine
  • Navy Seals
  • Charles Darwin
  • Roger Federer
  • Rafael Nadal
  • Novak Djokovic

Risorse dall’episodio

  • Unbeatable Mind: Forge Resiliency and Mental Toughness to Succeed at an Elite Level
  • L’origine della specie

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Come nascono le bolle speculative SEO

21/01/2015 di Dino Gojanovic

Come si crea una bolla speculativa SEO
Come in ogni altro mercato c’è un mercato speculativo anche nel SEO. Ma quali sono i segnali su cui stare attenti e non cascarci?

Una piccola riflessione sul fenomeno e di come le agenzie e i freelancers ne sono la causa principale.

Puoi ascoltare l’episodio su iTunes oppure nel player qui sotto

Risorse menzionate nell’episodio

  • Google Keyword Planner
  • Google Adwords: Pubblicità pay per click

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Transcript

Immagina che ti svegli una mattina e decidi di aprire un’attività. Però vuoi
fare prima una ricerca sulle parole chiave per sapere effettivamente se ciò che
tu intendi fare sia effettivamente richiesto.

Se c’è clientela. Se c’è domanda. Allora utilizzi uno dei strumenti più
importanti e più famosi. Il cosiddetto Google Keyword Planner per vedere appunto
queste parole chiave.

Magari digiti SEO Milano per vedere quanta richiesta c’è. E ti rendi conto che
c’è molta richiesta. Quindi deve essere un’ottima opportunità.

C’è cosi tanta richiesta e tu le conoscenze ce le hai.

Ti puoi benissimo posizionare in prima posizione e così fare un sacco di soldi.
Allora crei la tua attività. Crei il tuo bel sito web e inizi a fare questa
scalata sulla SERP.

E quotidianamente guardi la tua posizione. Guardi se stai crescendo. E vedi che
dalla decima pagina vai a finire sulla sesta. Alla quarta, alla terza.

Poi inizi a guardare anche tramite lo smartphone per vedere se anche li hai
guadagnato delle posizioni e così in avanti.

Ma anche altre agenzie di SEO vedono che c’è molta richiesta per la parola
chiave SEO Milano.

Allora anche loro tendono a creare sempre più contenuti per posizionarsi in
questa scalata. E anche tutti i dipendenti dell’agenzia iniziano a monitorare
continuamente Google per vedere la posizione.

E lo fanno da diversi computer. Lo fanno da diversi smartphone.

E così anche i freelancers iniziano a vedere che c’è molto movimento per la
parola chiave SEO Milano. E anche loro continuano a fare contenuti per
posizionarsi. Per riuscire ad accaparrarsi una fetta di questo benessere. Di
questo paradiso monetario.

Però, passando un po di tempo le agenzie si accorgono di una cosa. Che i
clienti non arrivano.

Ci sono molte visite sul sito. Ci sono molte richieste della parola chiave ma
alla fine nessuna vendita.

E così anche i freelancers, passato tutto un anno a cercare di posizionarsi per
la parola chiave e poi nessun cliente.

E non ci sono spiegazioni. Come mai?

Eppure la parola chiave è richiesta. Eppure il tasso di rimbalzo è basso.

Quindi la gente gradisce quello che tu stai creando. Ed è qui il trucco.

Non c’è nessun cliente. E’ che semplicemente sono i creatori dell’offerta che
hanno fatto salire l’offerta ai livelli astronomici.

Si sono autoconvinti tra di loro che ci fosse una grande richiesta.

Che ci fossero clienti che non vedevano l’ora di acquistare un pacchetto. E
questo è ciò che succede anche nelle bolle immobiliari.

O nelle bolle di qualsiasi genere. Dove la fantasia di gran lunga precede la
realtà.

E così la maggior parte delle agenzie nascono e poi muoiono semplicemente
perché hanno guardato solo uno strumento. Non hanno mai avuto un approccio con
il vero cliente. Si sono semplicemente basate su un unico strumento e il resto
ha fatto la loro fantasia.

E’ sicuro finché la fantasia dura solo una settimana ed è anche normale fare
gli errori. Ma questo è un conto. Se la fantasia dura anni può essere veramente
fatale.

Ci sono dei modi per proteggersi dall’ignoranza. Ad esempio per le parole
chiave si può benissimo usare Google Adwords per posizionare la propria
pubblicità per una determinata parola chiave e vedere se converte.

E’ un piccolo investimento che può farti risparmiare mesi o anni di creazione
dei contenuti.

Oppure chiederlo direttamente. Uscire fuori dall’ufficio e parlare direttamente
con i potenziali clienti. Se sai già chi sono logicamente.

Se i tuoi clienti sono piccoli commercianti il modo migliore è di uscire a
trovarli da qualche parte.

Questa è in assoluto la protezione migliore per evitare di far parte di una
bolla speculativa SEO.

E anche questo episodio è finito. Mi raccomando iscriviti su iTunes per
ricevere in automatico i prossimi episodi.

Grazie ancora per l’ascolto e ci vediamo alla prossima.

Usare il social come canale di vendita

14/01/2015 di Dino Gojanovic

usare il social come canale di vendita
Terzo episodio del podcast nel quale parlo dei social networks e della loro utilità per instaurare un rapporto di fiducia con il brand. Senza questo rapporto di fiducia non ci può essere un salutare rapporto di affari.

Ecco perché prima di tentare una vendita è meglio fornire del valore.

Puoi ascoltare l’episodio su iTunes oppure nel player qui sotto

Risorse menzionate nell’episodio

  • Google Analytics
  • Topsy
  • Salesforce – Marketing Cloud
  • Moz

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Transcript

I social networks non sono altro che reti sociali. Individui che si incontrano,
si connettono, condividono cose, pensieri e comunicazioni di ogni genere. Ed è
una fascia talmente ampia che coinvolge anche gli animali.

Infatti anche gli animali hanno la loro cerchia di amici, conoscenti con cui
condividere i propri pensieri. Oggigiorno i social networks sono fondamentali per
ogni tipo di brand. Perché la comunicazione è importante, perché bisogna essere
la dove ci sono i nostri clienti.

E i social networks sono talmente ampi che ci sono praticamente tutti li, in una
forma o nell’altra.

Magari non saranno su Facebook, magari non saranno su Twitter, forse non saranno
su Instagram ma saranno in un altro cerchio sociale.

Tu devi semplicemente scoprire dove sono i tuoi clienti. E restare li con loro.
Però molte aziende si lamentano del fatto che non si riesce a vendere su questi
social networks. E probabilmente è così. C’è una motivazione ben precisa del
perché non si vende sui social networks.

Se tu sei al bar con gli amici e passo uno che vuoi venderti un cellulare
probabilmente non sei nel momento giusto per fare acquisti.

Il tuo pensiero è nel socializzare con i tuoi amici. Nel condividere i tuoi
pensieri… non è il momento giusto.

Magari può capitare che su 100 persone che ti vogliono vendere un telefonino tu
ne acquisti anche uno. Però non è un buon canale di vendita.

Ciò che invece funziona è instaurare un rapporto. Vedere dove sono i tuoi clienti
ed essere li presente con loro.

Fare quella cosa che loro fanno. Se sono in un bar a parlare, tu vai in un
bar a parlare. Cerca di instaurare un rapporto.

Cerca di instaurare una conoscenza. Ed è questa la stessa cosa che si fa su
Facebook, su Twitter, su Instagram e su ogni altro social network al mondo.
Non si fa altro che instaurare un rapporto e possibilmente fornire del valore.

Del valore in ogni forma. Che può essere nella comunicazione o non.
Così facendo si instaura un rapporto di fiducia. Che poi sarà fondamentale nel
momento in cui il tizio uscirà dal bar per andare a comprare un telefonino.

Se tu hai instaurato un rapporto con lui, allora verrà nel tuo negozio a comprare
il telefonino. Perché ti ha conosciuto, perché sa che tu vali e i tuoi prodotti
valgono.

Su internet funziona esattamente alla stessa maniera. Lui t’ha visto su Facebook.
Ha parlato con te su Facebook o ha letto le tue cose su Facebook. Arriva sul
tuo sito e poi magari fa un acquisto.

Quando lo decide lui. Quindi potrebbe essere che dopo due anni che lui sta su
Facebook con te decide di acquistare qualcosa. Quindi ha i suoi tempi.

Il processo migliore da fare è probabilmente tramite i social media è anche di
mandare, per accelerare logicamente il processo è di portare i tuoi potenziali
clienti sul tuo sito e da li cercare di farsi lasciare almeno una email.

Che è qualcosa di più intimo rispetto ai social. Tramite essa tu puoi accelerare
questo processo di fiducia. Questo processo di conoscenza reciproca.

E magari accelerare anche l’acquisto. Nonché ti aiuta nel caso di scomparsa del
social network come accadé, accadrà ed è sempre stato così.

Tramite le email inoltre il processo è di un altro tipo. Quindi l’intento non è
di socializzare come nel caso dei social networks ma è più che altro uno
strumento di lavoro, uno strumento di acquisto anche.

Pensa se fai un acquisto su Amazon, ti arriverà una conferma via email. Se fai
qualsiasi tipo di acquisto ti arriverà sempre una conferma via email.

Quindi è esattamente il posto giusto anche per fare acquisti.

La maniera migliore per entrare in questo mondo sociale è di vestirsi come si
vestono loro. E non intendo solo come vestiario ma anche a livello psicologico.

Anche a livello di gusti e nel modo di parlare. La maniera migliore è di usare
strumenti come Topsy per scoprire che cosa si dice su social networks. Così puoi
intervenire e dire la tua.

Sarebbe poco opportuno il contrario. Nel senso che tu ti presenti con la tua
versione senza che nessuno te lo abbia chiesto.

Vestirsi come il tuo clienti intendo… pensa ad un centro sociale. Se tu entri
in un centro sociale vestito da banchiere probabilmente fai una brutta fine.

Non riuscirai di sicuro a vendergli qualcosa. Questo indica che devi in qualche
modo assomigliare al tuo cliente.

Ti devi sia vestire come lui, sia parlare con gli stessi termini. Nel mondo
medico se ci pensi hanno un proprio linguaggio che noi non capiamo.

Se tu vuoi vendere qualcosa ad un medico probabilmente dovrai parlare il suo
stesso linguaggio.

Quindi, utilizza strumenti come Topsy per scoprire che cosa si dice nella sfera.
Per conoscere il linguaggio dei tuoi clienti e poi entrare nel discorso con
qualcosa di valore.

Con qualcosa che sia utile e non qualcosa di inopportuno. O ancora peggio di
iniziare a vendergli qualcosa da subito.

Perché appunto così non funziona e così tutti hanno provato. Sono semplicemente
entrati nel discorso senza farsi conoscere prima. Senza indossare gli abiti del
potenziale cliente. E hanno subito cercato di vendere qualcosa.

Così sono stati scottati e hanno detto “i social networks non funzionano per la
vendita”. Ma così non è.

Una volta scoperto che cosa si dice e aver indossati gli abiti dei tuoi
potenziali clienti puoi iniziare a dialogare.

E se hai tanti profili social probabilmente non riesci a stargli dietro. Hai
bisogno di automatizzare. Puoi usare per automatizzare i tuoi tweets, i tuoi
posts, status e via dicendo Buffer che è un programma incredibile.

Oppure Hootsuite che fa la stessa cosa.

Una volta che hai iniziato a postare i tuoi contenuti di valore per farti notare,
hai bisogno di strumenti per analizzare l’efficacia di questa tua attività.

Puoi usare ad esempio Google Analytics che è un programma straordinario per
sapere esattamente che cosa stai facendo.

Per sapere se stai ottenendo i risualtati, per sapere da dove arrivano i tuoi
visitatori sul sito e quindi anche i tuoi futuri clienti.

Oppure puoi utilizzare anche gli strumenti di quelli della Moz, che sono
programmi sia per il SEO, per sapere l’efficacia del SEO ma anche del Social.

In ultima anche la Salesforce che è il leader del settore nel software on the
cloud. Ha fatto il suo Marketing Cloud che è un programma molto utile per seguire
passo dopo passo tutti i leads di cui hai bisogno per sopravvivere.

E anche questo episodio è finito. Spero ti sia stato utile. Se desideri puoi
iscriverti su iTunes e ricevere in automatico le prossime puntate.

Altrimenti puoi iscriverti alla newsletter così ti avviso quando arriverà il
prossimo episodio.

Grazie per l’ascolto e alla prossima.

Perché la gente non compra da te

13/01/2015 di Dino Gojanovic

Perché la gente non compra da te

Secondo episodio del podcast nel quale parlo delle cause possibili sul perché i potenziali clienti non acquistano la tua merce.

Puoi ascoltare l’episodio su iTunes oppure nel player qui sotto

In questo episodio ascolterai

  • Perché molti artisti muoiono poveri
  • Perché il valore del tuo prodotto può passare inosservato
  • Perché il prodotto va promosso continuamente
  • Dubita di chi non si fida di te per principio
  • Perché pensare negativo è un brutto affare

Personaggi nominati nell’episidio

  • Albert Einstein e la Teoria della Relatività
  • Caravaggio
  • Anakin Skywalker

Grazie per l’ascolto.

Se ti è piaciuto questo episodio condividilo con i tuoi amici e se vuoi ancora di più iscriviti alla newsletter.

Transcript

Innanzitutto molti non promuovono abbastanza il proprio prodotto. Pensano che il prodotto si venda da se. Ma dovrebbero pensare agli artisti che nella storia, la maggior parte di essi sono morti in povertà, seppure geni assoluti.

Pensa a Caravaggio, un pittore straordinario che era stato dimenticato per secoli. E ti viene da chiedere come mai per secoli non si è notato il valore di Caravaggio?

E’ possibile… assolutamente è possibile. Se il tuo prodotto è un prodotto di valore e non lo promuovi abbastanza, servirà del tempo prima che la gente ne riesca a percepire il valore.

Pensa ad esempio se Albert Einstein avesse raccontato la teoria della relatività solamente a me. Beh, anche lui sarebbe morto sconosciuto perché io non sarei stato in grado di comprenderla e quindi non sarei nemmeno stato in grado di promuoverla.

Non ne avrei visto alcun tipo di valore. Invece Einstein saggiamente ha scritto il libro, è andato alle conferenze, ha scritto ai colleghi e via dicendo.

Ha promosso molto il concetto. E da li il prodotto, l’idea è stata accettata a livello globale. Quindi pensa all’imprenditore che sviluppa un prodotto, mette un post su Facebook. Un post timido e poi basta.

Oppure manda una volta la newsletter e poi basta.

Il prodotto va promosso continuamente. Non è una cosa da prendere con timidezza perché è il tuo pane. Se non vendi il prodotto non ci può essere azienda.

Quindi è assolutamente il tuo dovere quello di promuovere il prodotto. E devi soprattutto riconoscere che se non promuovi il rischio è elevato.

Il rischio è di essere dimenticati, svalutati, incompresi. Quindi assolutamente promuovi il tuo prodotto.

Il secondo motivo potrebbe essere che non hanno i soldi. Il tuo prodotto costa troppo, è un prodotto di lusso o loro semplicemente sono di un paese del terzo mondo, dove si ha un basso reddito o sono disoccupati.

Insomma ci sono tantissimi motivi del perché uno non abbia i soldi. Magari è in bancarotta o altro. Quindi insistere e cercare di convincere coloro che non hanno i capitali non è una buona strategia.

Tantovale impiegare il proprio tempo a cercare chi può permettersi i tuoi prodotti.

Un altro motivo potrebbe essere che non sono interessati a quello che vendi.

Ad esempio se tu vendi macchine i minorenni potrebbero non essere interessati all’acquisto immediato. Oppure se vendi shampoo per donne gli uomini potrebbero non essere interessati.

Quindi trova la tua nicchia e fai attenzione a non promuovere i tuoi prodotti a persone sbagliate. Quelli sono errori che bisogna fare per imparare ma non bisogna commetterli con frequenza.

Oppure non si fidano di te. E questo potrebbe essere un tuo problema o un loro problema. Nel caso fosse un tuo problema è perché non ti conoscono abbastanza. Hai fatto molto per promuovere il tuo brand, hai fatto molto per dimostrare la tua conoscenza, la tua autorevolezza nel settore. Però non hai raggiunto tutti.

E quindi non conoscendoti gli risulti anonimo. Il tuo prodotto non ha alcuna familiarità a loro e quindi logicamente non si fidano.
Nel caso fosse un loro problema, c’è ben poco che tu possa fare. E’ semplicemente la loro visione delle cose è negativa e vedono il problema sul nascere. O ancor meglio, vedono il problema ancora prima che accada e quindi lo creano.

Sicuramente ti sarà capitato un rapporto di coppia in cui l’altra parte ti disse “purtroppo sono stata scottata e non mi fido più”. Non c’è cosa che tu possa fare per farle cambiare idea. Perché lei vivrà ogni giorno con li fattaccio che accadrà nella sua mente.

E quindi ti controllerà ogni passo. Sarai sempre guardato da un cecchino. E sistematicamente succede che essendo tu sotto pressione continua la lasci. E lei dirà “ecco, lo sapevo. Sono tutti uguali”.

In realtà no, non sono tutti uguali. E’ che nella sua visione negative delle cose ha fatto si che anche tu diventassi negativo.

E’ cosi anche nei rapporti di affari. Quel cliente che ti dice “eh ma il tuo prodotto è ok ma non mi fido, ho avuto brutte esperienze”.

E’ meglio in questo caso starne fuori perché sarai guardato a vista d’occhio. Sarai perennemente controllato nel tuo lavoro. Se hai visto il film Guerre Stellari, probabilmente saprai che il protagonista Anakin Skywalker era partito come il buono della serie ed è finito come il cattivo della serie.

Per una semplice ragione. Si tormentava quotidianamente con sentimenti negativi di perdita dei propri amati. Era terrorizzato di perdere chi amava.

E quindi pensava che se lui avesse avuto il controllo della galassia avrebbe potuto così salvare i propri cari ed avere meno paura. Quindi evita le persone che pensano male di te perché non è un tuo problema.

6 Modi per aumentare la produzione

13/01/2015 di Dino Gojanovic

come aumentare la produzione
Ed eccoci qua con questo nuovo strumento e diamo inizio ad una nuova fase che spero ti piaccia.

Puoi ascoltare l’episodio su iTunes oppure nel player qui sotto

In questo episodio ascolterai

  • Perché aumentare la produzione e la sua efficienza
  • Quale calendario editoriale usare
  • Usare le email templates per automatizzare
  • Riutilizzare i contenuti per il content marketing
  • Delegare
  • La tecnica dei compartimenti stagni per la gestione del tempo
  • La cosa importante come prima cosa

Alcuni links dall’episodio

  • Google Docs
  • Gmail Canned Response
  • Kapost
  • Editorial Calendar
  • The Pomodoro Technique

Transcript

Ben arrivato a questo primo podcast di MKT. Sono Mandino Gojanovic e oggi per inaugurare questa nuova avventura iniziamo con 6 modi per migliorare la produzione.

Probabilmente nel tuo lavoro oggigiorno con i tempi moderni si richiede sempre più efficienza, sempre più velocità, sempre più domestichezza nel uso delle nuove tecnologie.

E si rischia facilmente di perdere la rotta o di perdere la visione. E la concorrenza potrebbe facilmente toglierci di mezzo se non siamo preparati al massimo e se non produciamo ciò che dovremmo e sempre con una certa crescita.

Ho notato nella mia produzione che funziona molto un calendario editoriale. Sapere che cosa verrà pubblicato, quando verrà pubblicato è essenziale per avere la visione di un team. E quindi devi sapere chi fa che cosa.

Secondo quali tempistiche. Puoi utilizzare un sistema online chiamato Kapost.com oppure un plugin per wordpress. Ce ne sono tanti in circolazione, comunque io ti consiglio Editorial Calendar.

Comunque lascerò tutti i link del episodio sul sito web. E quindi per iniziare il calendario editoriale assolutamente è molto molto utile.

Come seconda cosa se rispondi a molte email e rispondi sempre in una certa maniera, perché magari ti fanno sempre le stesse domande oppure dai sempre le stesse affermazioni e via dicendo.

Invece di scrivere sempre le stesse email e farla personalizzata per ogni persona, potresti creare dei veri e propri template da utilizzare per inviare le email rapidamente.

Puoi utilizzare un file Word oppure Google Docs o quello che sia. Comunque c’è anche la possibilità se utilizzi Gmail, si chiama Google Canned. Ti permette di tenere già delle email preimpostate e che tu non devi far altro che fare reply, selezionare il template e rimandare indietro la email.

Cosi potrai spedire una email al minuto. Non importa quanto sia complessa la domanda che ti fanno o via dicendo.

Puoi riutilizzare i contenuti. Devi riutilizzare i contenuti. Quelli che hai fatto in precedenza, quelli che stai facendo oggigiorno.
Si richiede rapidità, si richiede efficienza e se cerchi di essere creativo su ogni cosa che fai probabilmente il tuo business non avrà vita lunga perché non è la creatività ad ogni opera che si richiede ma una costante crescita. Una costante efficienza e di ottimizzare i costi.

Inoltre, ogni volta che crei una bella opera d’arte l’aspettativa dei tuoi clienti aumenta e quindi la seconda volta sarai costretto a fare ancor di meglio.
E logicamente arriverai ad un apice in cui sarai esaurito. Quindi la cosa migliore è troncare del tutto l’aspettativa e avere una certa linea che sia costante e ogni tanto originale. Certo, ogni tanto ma non ogni volta perché è impossibile.

Quindi, riutilizza i contenuti. Se crei un articolo trasportalo su di un’infografica, oppure fai un file audio oppure un video. Quello che vuoi insomma, purché un contenuto che è stato creato non venga semplicemente sprecato solo una volta.

Quindi sarebbe, se la tua nonna è come la mia le da molto fastidio lo spreco. Quindi in azienda è ben o male la stessa cosa. Se la tua azienda spreca è in svantaggio rispetto alle altre che suppongo non lo fanno. Poi.. ad ognuno la sua.

Devi delegare. La delega è qualcosa che si impara, perché inizialmente colui che inizia da solo tra virgolette, impara a lavorare da solo. Impara a scrivere email da solo, a creare il business model da solo, a parlare con i clienti da solo. A cercarli e a fare marketing.

La parte dei conti, il bilancio etc. All’inizio logicamente si è da soli e si fa tutto da soli. E si può andare in avanti solamente se tutto è sotto controllo perché chiunque ha iniziato l’avventura imprenditoriale da solo lo sa perfettamente che si è sempre sotto pressione.

Perché logicamente sono talmente tante le cose da gestire in un’unica volta ed è difficile da mandare in avanti l’attività da soli. Però, se una volta era difficile delegare perché dovevi per forza assumere qualcuno oggigiorno grazie ad internet e alle nuove tecnologie si possono benissimo spezzettare i compiti in tantissime fette.

Quindi, invece di appunto assumere una persona, delegare due… tre ore di una certa attività a qualcuno online. Ci sono tantissimi marketplaces dove puoi trovare freelancer a poco.
Esperti in dettaglio che tu vuoi delegare e ti fanno benissimo il lavoro. E anche se non ti fidi lo devi fare per il tuo bene.

Perché un’azienda non può crescere con il totale controllo. Quindi devi imparare a delegare perché è l’unico modo.
Un’altro modo per tenere la giornata produttiva è di utilizzare la cosiddetta frammentazione a compartimenti stagni.

Come nelle navi suppongo tu sappia che… diciamo che la nave è divisa in compartimenti stagni che se dovesse entrare l’acqua in una delle stanze tutte le restanti sono isolate.

E quindi la nave non affonda perché logicamente solo una stanza è stata allagata ma non tutte quante.
Questo concetto si può benissimo utilizzare la per gestione del proprio tempo.

Perché se tu inizi la giornata e vuoi fare un compito ma subito ti arrivano le telefonate. Ti arrivano i clienti, ti arrivano i colleghi, gli amici o inizi a pensare quando pagherai le bollette. O come le pagherai o via via sempre così, non riuscirai praticamente a completare niente.

La tua giornata è già sovracarica di pensieri e quindi non riuscirai assolutamente a combinare niente. Però se riesci a dividere la giornata in compartimenti stagni puoi decidere ad esempio… dalle 8 alle 9, non importa che cosa accade a questo mondo ma tu quel compito lo devi fare.

Perciò ad esempio se scrivi un blog puoi decidere dalle 8 alle 9 io scrivo per il blog. E non esisto per nessuno. Non accetto telefonate, non guardo email, non parlo con anima viva, non faccio nessun tipo di ragionamento che non abbia a che vedere con la scrittura del blog.

Sono assolutamente isolato nel mio compartimento stagno. Poi finita quell’ora dalle 9 in poi avrò altri compartimenti stagni. Ad esempio ci sarà un momento in cui ad esempio nel pomeriggio dalle 5 alle 6 rispondo alle email. Ma solo dalle 5 alle 6. Arrivato alle 6, fine. Chiudo tutto.

E questa è un’ottima strategia. C’è anche un libro che si chiama la Tecnica del Pomodoro di un certo Francesco Cirillo e lui ben o male utilizzava un certo timer da cucina. Lo impostava per tipo 20 minuti e quindi divideva la giornata in 20 o 25 minuti.

Poi seguiti da 10 minuti di pausa. E’ sempre una specie di compartimento stagno ma… comunque ti lascerò il link per il suo sito e il suo libro etc.

Come ultimo punto in assoluto siamo diciamo persone con una limitata forza di volontà. E siamo come un bicchiere d’acqua, se iniziamo da subito a berlo arriveremo a fine serata in cui non rimarrà niente.

Così è la nostra forza di volontà. Se iniziamo ad esercitarla da subito … subito nel senso appena svegli. Che iniziamo a prendere decisioni elevate … sinistra destra, su, giù.
Questa scelta o quest’altra… Arriviamo a fine serata in cui non riusciamo più a decidere niente.

Sopratutto non riusciamo a convincere noi stessi a fare la cosa importante. Che solitamente è anche la più difficile.

Perciò bisogna fare le cose più importanti all’inizio quando siamo freschi. Ad inizio giornata, quando la nostra forza di volontà è ancora al pieno.

Quindi fare ogni giorno come prima cosa la cosa più importante.

Dopo possiamo dedicarci a quelle cose tra virgolette urgenti ma non importanti. Se tu decidi la sera prima una cosa che devi fare domani, e che… se tu facessi questa cosa la tua giornata sarebbe considerata soddisfacente, allora quella è la cosa che devi fare.

Bene… è finita la prima puntata e ci vediamo alla prossima.

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    Sull’autore

    Dino è il fondatore della MKT Factory. Solitamente scrive sul business online, marketing e leadership.

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