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47: Come vendere i servizi sul web

18/07/2019 di Dino Gojanovic

come vendere i servizi online

In questo episodio podcast si parla di come vendere i servizi sul web.

In un mondo sempre più dominato dalle cose intangibili dobbiamo per forza prepararci.

Se offri un servizio invece di un prodotto tangibile allora ti consiglio di ascoltare questo episodio.

Ti sarà sicuramente utile.


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Risorse utili

  • Dropbox
  • Google Drive

Transcript

L’economia sta cambiando ma questo lo sai già. Quello che forse non sai e’ che i servizi a tua disposizione stanno crescendo.

Infatti i lavori che una volta erano considerati sicuri come quelli della manifattura oggi stanno scomparendo e una nuova economia sembra prendere il piede.

Quella dei servizi.

Per servizi si intende tutte quelle attività che vendono un servizio intangibile come quello di una banca, di un avvocato, un commercialista, un medico, un consulente d’impresa, un coach e via dicendo. Tutto ciò che è diverso da un prodotto tangibile. Che non puoi toccare con mano.

Per molte ragioni i servizi sono molto diversi dai prodotti fisici e sono più difficili da promuovere sul mercato.

Il marketing logicamente è semplice quando c’è un prodotto fisico da vendere perché il cliente ha la possibilità di vedere ciò che sta comprando.

Quando vedi solitamente le inserzioni pubblicitarie di un’azienda che vende prodotti fisici solitamente ciò che vedi è proprio il prodotto esposto in bellavista.

Mentre invece le aziende che vendono servizi come ad esempio un’impresa di pulizie si trova per certi versi in difficoltà nel comunicare il servizio e quindi per questo motivo solitamente utilizzano una forma di pubblicità astratta.

Un’altra difficoltà nel marketing dei servizi è che la qualità del prodotto non è sempre consistente a differenza di un prodotto fisico.

Le cose tangibili le puoi produrre in grandi quantità e la qualità risulta quasi sempre la stessa.

Nel caso invece dei servizi, tutto è un’incognita.

La qualità percepita in una banca puo’ dipendere nella maggior parte dei casi dal dipendente che ti sta servendo in quel momento.

Se il dipendente è rude, la tua percezione del servizio del interno brand si riduce drasticamente.

I servizi sono giudicati da quanto riescono a superare le aspettative dei clienti.

E fin qui tutto semplice. Ma che cosa accade con i prodotti digitali, con internet? Come possiamo categorizzarli.

Immagina così, se tu compri un cd-rom e quel CD ROM contiene il sistema operativo Windows, tu hai comprato un prodotto. E’ tuo, lo puoi toccare, ci puoi fare quello che vuoi.

Ma una volta installato sul tuo computer l’assistenza post vendita è un servizio che ti offre la Microsoft. Gli aggiornamenti per il tuo sistema operativo sono un servizio.


Google Drive e Dropbox sono un servizio e ti offrono semplicemente la possibilità di utilizzare la loro piattaforma fino a quando lo decidono loro. Tu non possiedi niente, Google Drive non è tuo. I files che carichi sono nel cloud, nei loro server.

Perciò, come potresti fare per vendere i tuoi servizi?

Ascolta il resto sul podcast…

46: Ordine e Caos

09/07/2019 di Dino Gojanovic

ordine e caos mkt podcast di dino gojanovic

E’ tutto ovvio quando sei nel gioco da molto tempo.

E’ tutto semplice quando comprendi te stesso e ti prendi le tue responsabilità.

Ordine e caos saranno sempre presenti. Sono dentro e fuori di te.

Ma sono anche dentro e fuori i tuoi clienti. E questa è una opportunità che non puoi lasciare.


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Transcript

La maggior parte delle persone che vogliono aprire un’attività hanno un problema di fondo.

Non sanno che cosa fare e pensano di aver bisogno di un un’idea generale e allora perdono anni e anni nella ricerca dell’idea perfetta con la quale aprire l’attività.

Poi una volta trovata l’idea investono tutto ciò che hanno e si lanciano all’avventura. Se sono fortunati falliscono subito altrimenti continuano ad andare in avanti sempre più indebitati finché arrivano ad un punto in cui è troppo tardi.

Tutto è perso e la vita è rovinata.

Perché dico che sono fortunati quelli che falliscono subito?

Perché hanno la possibilità di imparare la lezione. Se non hanno fatto uno sbaglio così grande da essere irreparabile tutti i vincitori imparano dei fallimenti. Non puoi diventare un campione se prima non hai fallito nei vari tentativi. Perché i tentativi fanno l’esperienza e il successo è l’agglomerato di esperienze.

Ma comunque non hai bisogno di un’idea geniale.

Per avere un modello di business funzionante ti basta mettere in ordine il caos altrui.

Ti faccio un esempio.

Ero entrato una volta nel negozio di un artigiano e avresti dovuto vedere che caos. Era tutto fuori posto.

Niente aveva senso. Niente aveva un minimo di decenza. Lui stesso si presentava come se non avesse fatto un bagno da 20 anni e che non fosse mai andato da un parrucchiere. Che non avesse mai lavato il grembiule.
I suoi attrezzi erano sparpagliati in giro senza cura e quando cercava qualcosa perdeva tutto il suo tempo nella ricerca. Non riusciva a trovare niente.

E tu che cosa avresti potuto fare per lui?

Riesci a vedere le opportunità di business in un contesto come questo?

Il miglior modello di business e’ risolvere i problemi altrui. Gli avresti potuto lavare il grembiule, gli avresti potuto tagliare i capelli, avrei potuto fare la manicure, avresti potuto pulire per terra, avresti potuto sistemare gli attrezzi, avresti potuto creare un processo di lavoro che funziona, gli avresti potuto creare un app che gli mette in ordine l’attività, insomma ci sono infinite opportunità di business in un’attività nel caos.

Ma quindi perché le persone non vedono queste opportunità?

La spiegazione più semplice che è la loro stessa vita che è nel caos.

Come puoi essere una cameriera efficiente se non prepari mai il letto di casa tua?

Se vuoi pulire casa di altra gente è meglio che inizi a sistemare la tua perché altrimenti non sei coerente in ciò che fai e la gente lo percepisce.

Compreresti uno spazzolino e dentifricio da chi ha i denti gialli? Ovviamente no.

Ti faresti visitare da un medico che non ha una laurea? Ovviamente no.

Chi ha la casa in uno stato di caos non riesce a vedere il caos altrui perché non ha l’occhio allenato. Colui che invece è molto ordinato ed ha la casa pulita, letto fatto, i piatti lavati e tutto profumato riesce ad accorgersi del caos altrui in una frazione di secondo.

Ed è assolutamente sicuro di poter aiutare quella persona a porre ordine nel caos. E’ sicuro di questo perché lo sta facendo tutti i giorni per sé stesso. Sa perfettamente che è un compito che può svolgere senza problemi.

Se il tuo ordine e’ fragile avrai un perenne senso di incertezza. Quando il tuo ordine e’ fragile ciò che gli altri vedranno e’ esattamente cio’ che tu vede in te. Nelle tue azioni mostri cio’ che sei internamente. Mostro il tuo stato d’animo. E cioe’ la manca e cura per quel mestiere.

Sicuramente ti è capitato di andare a mangiare in un ristorante e vedere il piatto davanti a te preparato in un modo orribile. Che mostrava chiaramente che era stato creato e servito senza cura. Probabilmente fatto da qualcuno che non riusciva a mettere in ordine la propria vita. Ed il risultato era chiaro.

Come colui che vuole avere la casa ordinata ma si sveglia la mattina e prepara il letto poi per 5 giorni non lo prepara più. E diventa frustrato perché incapace a mettere in ordine la propria vita. Così il restauratore vorrebbe mettere le cose a posto, vorrebbe pulire la cucina e mettere tutti gli attrezzi in ordine ma non riesce a mettere in ordine il caos ed è frustrato.

E dà la colpa ai clienti. Da la colpa al duro lavoro, Da la colpa alla concorrenza. Da la colpa alla società. Da la colpa a tutti. Se veramente cerchi di incolpare qualcuno ne hai di opzioni.

Come il gelataio che dice, “se la gente non compra il mio gelato e’ perché non capisce niente e non sa cos’è la qualità” – può darsi ma non è il suo compito decidere quanta qualità i clienti devono apprezzare.

Così e’ anche nel caso tu avessi una impresa di pulizie. Non è una tua decisione da imporre al cliente quanto ordine ci debba essere.
Forse lui lo vuole in ordine e pulito ma non così tanto da non permettere ad un bambino di giocare. Non così tanto da sembrare la casa di un tiranno dove neanche un granello di polvere può passare senza chiedere il permesso. Troppo ordine e’ tirannia. E’ immobilismo.

Ma puoi fare business anche al contrario. Immettere il caos nell’ordine ad esempio.

Un comico fa questo ad esempio. Stravolge i tuoi pensieri rigidi e ti fa vedere le cose da un altro punto di vista. Un punto di vista completamente diverso dal tuo. Quindi immette del caos nelle tue certezze e per questo i fondamentalisti religiosi odiano in assoluto comici e artisti. Perché mettono in disordine il loro pensiero completamente ordinato e non lo possono accettare

I libri portano disordine nella tua mente perché ogni volta che leggi un nuovo libro assapori pensieri che non hai mai visto prima e questi pensieri nuovi andranno in conflitto con quelli vecchi.

Quindi dovrei ogni volta riconsiderare che cosa sia vero. Riconsiderare le proprie credenze non è piacevole. Per questo motivo a molte persone non piace leggere. Perché la lettura porta caos come tutto cio’ che e’ nuovo.

Quando vai ad un concerto rock e’ puro caos. Ogni persona si comporta in una maniera a te non prevedibile. I ragazzi amano questo tipo di caos perché li distoglie dall’ordine forzato della scuola, li distoglie dall’ordine forzato delle regole familiari. Tutte le cose nuove sono caos. Perché non le conosci, perché non le hai ancora esplorate, perché non sai cosa farci.

45: Quella volta in cui il buttafuori mi stava per ammazzare

05/07/2019 di Dino Gojanovic


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Note dal podcast

  • Ivan il Terribile e suo figlio Ivan il 16 novembre 1581, dipinto di Il’ja Repin
  • Friedrich Nietzsche
  • Lettura consigliata dal blog. 13 Antidoti per il Caos. Ignorali a tuo rischio e pericolo
  • Sun Tzu

Transcript

Avevo 16 anni e fui mandato da mia madre a lavorare come cameriere in un villaggio turistico.
Lavoravo 14 ore al giorno e dormivo in una stanza con 4 altri miei colleghi camerieri. Tutti quanti minorenni.
Dopo la prima giornata di lavoro eravamo nella nostra stanza e con noi avevamo un po’ di birre per rendere piacevole la serata.
Si fece tardi ma noi eravamo ancora svegli. Tutti a letto e con le luci spente ridevamo a squarcia gola.
Ma eravamo parecchio chiassosi.
Ad una certa ora della notte sentimmo qualcuno che bussava sul muro della nostra stanza.
La cosa ci fece ridere e rispondemmo con altrettante battute sul muro. Con altri tanti colpi sul muro si.
Ad un certo punto sentimmo una botto tremendo. Come se qualcuno avesse colpito il muro con un martello. Il fatto ci fece un po’ preoccupare e così decidemmo di rispondere con gli insulti.
Dopo 30 secondi circa vidi la porta della nostra stanza letteralmente cadere giù.
La luce del corridoio illuminava il corpo di un uomo enorme, muscoloso oltre i limiti.
Il quale in un batter d’occhio salto sul letto di un mio collega è inizio a menarlo.
Per colpirlo con pugni e calci poi salto sul secondo letto e fece la stessa cosa. Poi sul terzo il quarto. Io ero nel quinto letto.
Un secondo prima che venisse da me, qualcuno accese le luci e tutti i volti vennero illuminati. Adesso ci stavamo guardando negli occhi ci guardammo direttamente negli occhi e in vita mia non avevo mai visto uno sguardo più spaventato di quello.Sembrava essere uscito da quel famoso quadro che mostra il volto terrorizzato di Ivan il Terribile quando realizza d’aver ucciso il figlio.
Sì l’espressione del buttafuori mostrava chiaramente che aveva realizzato. Il volto mostrava chiaramente che aveva compreso il terribile errore che aveva commesso.
Era entrato in una stanza e aveva picchiato quasi a morte quattro minorenni.
E questo significava letteralmente Game Over. Significava chiaramente galera.
Ma perché ho raccontato questa storia.
Perché la vita è dannatamente complessa e non va lasciata alle decisioni irrazionali.
Una delle frasi di Sun Tzu dice:  se conosci il nemico e te stesso la tua Vittoria è sicura, se conosci te stesso ma non il nemico le tue probabilità di vincere o perdere sono uguali, se non conosci il nemico e nemmeno te stesso soccomberai in ogni battaglia.


Ma nessuno di noi conosceva questa frase.
Nessuno di noi aveva avuto lezioni di vita su come affrontare episodi del genere.
Ma eravamo semplicemente dei minorenni che erano stati letteralmente lanciati in un nuovo territorio senza un’adeguata preparazione.
eravamo come degli ingenui Hobbit lanciati nella terra di mezzo.
Dall’ordine al caos senza una spiegazione. L’ordine è tutto ciò che conosci tutto ciò che e ‘ prevedibile mentre il caos sono tutte le restanti infinite opzioni.
I libri di psicologia ti potranno dire che per sviluppare il disturbo da stress post-traumatico devi prima essere un ingenuo e poi venire in contatto con il male.
Noi non conoscevamo noi stessi non conoscevamo gli altri non conoscevamo il nuovo territorio, non conoscevamo le regole del nuovo territorio, non conoscevamo i pericoli del nuovo territorio, non conoscevamo la morale, non conoscevamo le leggi, non conoscevamo pressoché niente.
Ma più ingenuo di noi era il buttafuori. Decisamente non conosceva se stesso, non sapeva come controllare se stesso, non conosceva il territorio, non sapeva minimamente che vicino a lui c’erano dei minorenni.
Non conosceva le leggi che avrebbero decretato la fine della sua carriera.
Soffriva di sindrome dall’uomo col martello, e cioè… se il tuo unico strumento è un martello ogni problema per te sarà un chiodo da battere.
Il suo unico strumento era la forza bruta, i muscoli. E trattava ogni problema come qualcosa da risolvere con i muscoli.
Un chiodo da battere con il martello.
Ma alla fine gli andò bene perché decidemmo di non denunciarlo e diventammo amici. Perciò aveva solo perso una battaglia ma non la guerra. Per lui non era ancora Game Over.
Ma che cosa alla fine significa conoscere sé stessi. Ovviamente la risposta è infinita. Immagina che tu domani mattina ti svegliassi in una stanza non tua e di non avere idea di come ci sei finito la. Niente ti risulta familiare e la domanda è… come ti comporteresti?
Quali sono le emozioni che proveresti?
Ti dico che non lo sai. In una condizione del genere vedresti una parte di te che non hai mai visto prima. Che non hai mai visto prima.
Perché questa condizione significa puro caos tutto ciò che tu credevi non esiste più, tutte le tue sicurezze non ci sono più e questo è lo stato naturale di un essere umano. Il caos e’ lo stato primario.
L’ordine invece viene costruito con l’esplorazione del territorio. più conosci il territorio più sarai calmo e rilassato.
Meno conosci e più sarai in preda alle emozioni primordiali come la paura e l’ansia.
Ciò che tu vedi non è ciò che tu potresti vedere. Il tuo potenziale e’ infinito. E quale modo migliore di vivere se non quello di scoprire ciò che in fondo sei.


“Divieni ciò che sei.” diceva Friedrich Nietzsche

44: Algoritmo. Linkedin e company

03/07/2019 di Dino Gojanovic

algoritmo di linkedin

C’è qualcosa che sta influenzando la tua vita.

Di molto.

Si chiama algoritmo ed e’ utilizzato in tutti gli strumenti digitali odierni.

Il più famoso e sofisticato è quello di Google.

Ma ultimamente i social network stanno avendo un peso sempre più importante nel marketing mondiale.

E i loro algoritmi sono sotto osservazione recentemente anche dai vari governi, visti i recenti scandali.

Ma si ha modo di pensare che danno dipendenza a chi li utilizza.

Ti spiego in pochi minuti come funziona quello di Linkedin ad esempio.


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Transcript

Dovresti sapere che 600 milioni di professionisti si stanno agglomerando su LinkedIn in questo momento.

Il che significa la concorrenza è spietata.

Ma a prescindere se stai creando il tuo Brand personale oppure stai cercando di promuovere la tua impresa o cercare il lavoro, LinkedIn non è qualcosa che ti puoi permettere di ignorare.

Ma come dicevo prima la concorrenza e’ spietata e non ce la puoi fare senza un piano strategico.

E logicamente per scrivere per creare un piano strategico hai bisogno di sapere come funziona la piattaforma e il suo algoritmo.

La cosa più importante da sapere su LinkedIn o per meglio dire sull’algoritmo di LinkedIn e che da priorità a quei contenuti che sono rilevanti per te.

Un po’ come Facebook e Instagram.

Ma che cosa significa rilevanti? Questa è una domanda centrale in questo periodo storico. E’ talmente importante come domanda che penso ti potrebbe far diventare miliardario avere una risposta.

Perché dico questo? Perché sapere esattamente che cosa significa rilevante nel contesto degli algoritmi odierni come quello di LinkedIn. Come quello di Facebook, Instagram, Google ti permetterebbe di creare contenuti assolutamente giusti.

Assolutamente mirati. Assolutamente ideali.

Ma nessuno esattamente sa che cosa significa contenuto rilevante.

Ad esempio, se tu avessi in questo momento fame, quale sarebbe il cibo ideale che io dovrei proporti e chiamarlo così rilevante?

Un hamburger del McDonald’s? Un piatto di spaghetti alla carbonara? Una bella bistecca? Il pollo?

Che cosa sarebbe la cosa più rilevante che io dovrei mostrarti? Come ben comprendi è difficilissimo, perché forse una parte di te desidera un hamburger del McDonald’s ma un’altra parte di te sa esattamente quanto sia pericoloso per la salute e vorrebbe perciò qualcosa di più salutare.
Magari un piatto con le verdure.
Però un’altra parte di te ti sta dicendo che le verdure le hai mangiate poco fa e quindi non è il caso di mangiarle anche adesso. E quindi forse e’ meglio il pollo e un’altra parte di te ti sta dicendo che sei troppo grasso ed è meglio che non mangi niente adesso.

Ma possiamo andare avanti così in eterno e non riusciremo a sapere che cosa sia rilevante per te e non lo sanno neanche gli algoritmi o per meglio dire ciò che gli algoritmi e i creatori di algoritmi stanno facendo è di tirare a indovinare proponendoti cose.

Ti propongono cose e osservano il tuo comportamento.

Se tu clicchi vuol dire che è rilevante.

Ordunque, tornando al quesito di che cosa mangiare.

La cosa rilevante per gli algoritmi e’ quello che tu hai deciso.

Se oggi hai optato per il McDonald’s domani ti riproporranno ancora il McDonald’s.

Se tu invece il giorno dopo opti per il pollo allora ti proporranno il pollo più frequentemente.

Ed ecco che cosa significa rilevante per i social network odierni.

Questo concetto è assolutamente importante e ti fa capire perché la maggior parte dei professionisti SEO sbagliano.

Perché ad esempio ti consigliano di scrivere articoli lunghissimi, perché dicono che Google vuole articoli lunghi. Ed era giusto tempo fa. Oggi non più.

E’ come dire che devi proporre cibi enormi. Non un pollo ma migliaia di polli giganti. Non un hamburger ma miliardi di hamburger enormi da proporre ogni volta che qualcuno ha fame.

E invece no. Il migliore articolo e il numero di parole ideale per un articolo dipende da chi lo sta leggendo.

E dipende dal contesto in cui lo sta leggendo.

E dal momento in cui lo sta leggendo.

E dal dispositivo con cui lo sta leggendo, e da infiniti altri motivi.

Per fare un esempio con Linkedin.

Ogni volta che posti qualcosa su LinkedIn il suo algoritmo determina se ciò che hai postato è spam di bassa qualità e poco rilevante.
Quindi ti giudica perché vuole proporre quel tuo contenuto alla sua audience.
E non vuole dare in pasto alla propria audience qualcosa di marcio.

Se determina che il tuo contenuto non è marcio. Che qualcuno potrebbe essere interessato, allora manda il tuo contenuto temporaneamente nel feed di un piccolo campione della sua audience, per vedere se effettivamente gradiscono oppure no.
È come se fosse una prova.


Ti ricordi quella pubblicità – L’uomo del monte ha detto sì – ecco lui prova, assapora e poi dice sì oppure no ai tuoi contenuti.


Quindi sei il campione ha gradito allora il tuo contenuto viene servito anche ad una platea più grande.
E come fa a sapere se è stato gradito oppure no? Perché ci cliccano “mi piace” oppure metto un commento, oppure condividono. Questi sono buoni segnali. I peggiori segnali sono se qualcuno lo segnala come spam oppure quando lo ignora del tutto. Questo è in inglese si chiama ENGAGEMENT, coinvolgimento. Quindi l’algoritmo osserva il coinvolgimento delle persone.

Se il tuo contenuto è stato gradito da LinkedIn. Ha visto che il coinvolgimento è stato alto.

Che la sua audience ha apprezzato ciò che tu hai mandato allora… tu come soggetto creatore acquisisci punti. Cresci nella credibilità.

Sulla piattaforma acquisisci potere.

Ma in che cosa consiste questo potere? Consiste nell’essere avvantaggiato la prossima volta che invierai qualcosa. Ad esempio un link. Linkedin ti darà più visibilità la prossima volta che manderai il tuo contenuto.

Per quale motivo? Perché spera che anche questa volta il tuo contenuto verrà gradito dalla sua audience.

Come all’inizio quando ti facevo l’esempio del panino. Se tu hai preso un Hamburger del McDonald’s, la volta successiva l’algoritmo ti riproporrà ancora una volta il panino del McDonald’s… perché pensa che ti sta facendo un favore.

Pensa che questo sia rilevante.

43: Come inviare le email ogni giorno alla propria lista secondo Ben Settle

20/06/2019 di Dino Gojanovic

Come inviare le email ogni giorno alla propria lista secondo Ben Settle

Come sicuramente saprai, lo strumento che converte di più su internet è la email.

E c’è qualcuno che utilizza la email da decenni. Ed invia una email al giorno alla sua lista.

Il suo nome è Ben Settle e in questo episodio riporto le sue strategie per inviare una email al giorno senza finire nello spam.

Ma non aspettare oltre. Ascolta subito.


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42: Non focalizzarti solo su una cosa, copia la concorrenza e crea un sistema

16/06/2019 di Dino Gojanovic

In questo episodio del podcast parlo del libro di Nathan Latka: How to Be a Capitalist Without Any Capital: The Four Rules You Must Break To Get Rich 

Ecco le cose che ascolterai in questo episodio:

  • Chi sono i nuovi ricchi
  • Quali sono le bugie che la società ti racconta
  • Perché é sbagliato focalizzarsi solo su una cosa
  • Perché devi copiare la tua concorrenza
  • Perché non devi più fissare gli obiettivi
  • Perché hai bisogno di un sistema

Ma non aspettare oltre. Ascolta subito l’episodio.


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Se vuoi approfondire l’argomento con altri consigli eccoti un articolo del blog 17 Consigli per chi non ha tempo da perdere

41: Strategie per prezzare i tuoi prodotti

26/05/2019 di Dino Gojanovic

In questo nuovo episodio parliamo delle più classiche strategie di prezzatura dei prodotti.

Scoprirai come e quali strategie utilizzano i grossi gruppi come Amazon o Netflix.

Ascolta la puntata qui sotto.


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40: Investitori

25/07/2017 di Dino Gojanovic

investitori-mkt-podcast

In questo nuovo episodio parliamo di come influisce la psiche nelle negoziazioni.

Scoprirai che la tua mente non è sempre tua amica e di come i grandi gruppi utilizzano processi con l’intento di svalutarti.

Dopotutto se sei svalutato allora sei scontato.

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39: Psicologia per l’ottimizzazione su Google

27/05/2017 di Dino Gojanovic

psicologia-per-ottimizzare-google

Si sono poche cose utili come Google nel marketing digitale.

Infatti la maggior parte dei siti web riceve da questo splendido motore di ricerca più del 50% delle visite.

E’ da sciocchi non ottimizzare ogni possibile punto e beneficiare del flusso di traffico.

In questo episodio parlo della parte psicologica e che non si può ignorare.

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38: Piccoli dettagli che fanno un’enorme differenza

01/02/2017 di Dino Gojanovic

piccoli-dettagli

Il consiglio “pensa in grande” non e’ sempre il migliore.

Si rischia di finire per dimenticare ciò di cui sono fatte le grandi cose. Di tanti piccoli dettagli.

Infatti un grande progetto non e’ niente altro che un accumulo di tanti piccoli progetti.

Ma ci sono dei piccoli dettagli che possono fare un’enorme differenza se presi in considerazione.

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    Sull’autore

    Dino è il fondatore della MKT Factory. Solitamente scrive sul business online, marketing e leadership.

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    Ignoranti quem portum petat nullus suus ventus est.

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