MKT PODCAST

Il podcast sul marketing, branding e il business online.

  • Home
  • Chi siamo
  • Blog
  • Podcast
  • Contatti

37: Il pregiudizio

06/01/2017 di Dino Gojanovic

il pregiudizio

Ti sei mai chiesto quanto il pregiudizio influisce sulla tua vita?

E sulla tua attività?

Ti sorprenderà sapere che i clienti che comprano da te, lo fanno perché hanno un pregiudizio sul tuo prodotto.

Ma anche quelli che non comprano da te hanno dei pregiudizi sul tuo prodotto.

Insomma, nel bene o nel male sono tutti guidati dalle forme più varie di pregiudizio.

Ascolta su iTunes
Puoi ascoltare l’episodio su iTunes | Stitcher oppure tramite RSS (non-iTunes feed)

Transcript

Il pregiudizio è tra le cose più presenti nella vita quotidiana.

E’ ovunque, tutti lo usano e tutti lo subiscono. Anche tu.

Il pregiudizio è quella forma di giudizio che è espresso senza avere le informazioni necessarie al riguardo.

E siccome ogni nostra decisione quotidiana è fatta di informazioni incomplete, possiamo anche dire che ogni nostra decisione è dettata da una forma o un’altra di pregiudizio.

Insomma siamo fatti di pregiudizi.

Buon o cattivi che siano.

Sentiamo spesso dalla stampa parlare di pregiudizi che portano al razzismo.

Ma abbiamo anche il pregiudizio a livello familiare.

Tipo, il giovane che decide di sposare la sua fidanzata che considera molto fedele ma non sa assolutamente niente del suo passato.

Il suo pregiudizio sulla sua fedeltà è dettato prevalentemente da ciò che lui conosce di lei.

Oppure quando andiamo a fare gli acquisti e vediamo la scritta Made in China, la cosa che ci salta alla mente per prima è “è un capo di scarsa qualità”.

Ovviamente, potrebbe essere un’azienda italiana o svizzera che produce in Cina con qualità altissima ma non lo sappiamo.

Abbiamo già espresso il nostro giudizio.

Così come noi giudichiamo le cose della vita con questo giudizio così incompleto, anche gli altri ci giudicano alla stessa maniera.

Cioè male.

E siccome tutti giudicano e tutti sono giudicati, allora ecco che la nostra società diventa quella dell’apparenza.

Cercare di non dare l’impressione di … ma dare l’impressione che …

Quindi come possiamo utilizzare queste conoscenze?

Effetto carrozzone

Secondo l’effetto carrozzone si considera che le persone spesso compiono atti o credono in alcune cose solo perché la maggioranza della gente crede o fa quelle cose.

A questo bias si riferisce spesso in senso dispregiativo chiamandolo “istinto del gregge”.

La tendenza a seguire la folla.

Si va in un determinato ristorante perché un sacco di gente va in quel ristorante.

Si compra una macchina perché un sacco di gente guida quella macchina li.

Questo è tra i pregiudizi più comuni.

Ciò che fa la maggioranza sembra essere buono.

Tra l’altro, è la causa principale delle bolle speculative.

La gente di tuffa a comprare le azioni, immobili, tecnologia, cose di ogni genere perché c’è il mercato che chiama.

Perchè tutti adesso investono li.

Infatti, questo è un pregiudizio che i grossi investitori conoscono perfettamente, come Warren Buffet il miglior investitore della storia che fa esattamente il contrario.

Lui dice, se la gente, la massa ha deciso di investire un una cosa lui fa l’esatto contrario.

Va in quella direzione dove non c’è la folla.

Dove lui reputa un buon investimento ovviamente.

Come non essere soggetti a questo tipo di pregiudizio?

Beh logicamente con l’educazione personale. Cercando di non essere dei stupidi follower e basta.

Cercare di leggere, cercare di informarsi continuamente.

Cercare di ragionare con la propria testa.

Effetto ancoraggio

L’effetto ancoraggio è un bias cognitivo che descrive la tendenza umana comune a fare troppo affidamento sul primo pezzo di informazione offerto quando si prendono le decisioni.

Durante il processo decisionale, l’ancoraggio si verifica quando gli individui utilizzano un pezzo iniziale di informazione per fare decisioni successive.

Una volta che questo pregiudizio è stato creato, altri giudizi sono realizzati regolando lontano da tale ancoraggio, e vi è una polarizzazione verso interpretare altre informazioni circa l’ancora.

Ad esempio, il prezzo iniziale offerto per una macchina usata (ad esempio 10.000 euro) definisce lo standard per il resto dei negoziati.

Se il venditore offre uno sconto del 80%, al compratore sembrerebbe un’offerta meravigliosa, anche se il vero valore della macchina fosse di 500 euro.

Questo perché la sua mente è ancora ancorata sul prezzo iniziale.

Effetto alone

L’effetto alone è un bias cognitivo per il quale la percezione di un tratto è influenzata dalla percezione di uno o più altri tratti dell’individuo o dell’oggetto.

Un esempio è giudicare intelligente, a prima vista, un individuo di bell’aspetto.

Oppure pensare che un’azienda è veramente valida dalla bella grafica del suo sito web.

Quindi per favorire dell’effetto alone la cosa migliore è puntare ad incrementare la qualità percepita.

Un buon utilizzo è di usare persone di bell’aspetto nella pubblicità aziendale.

Oppure curare molto la grafica del sito e dei contenuti.

CONCLUSIONE

Comunque, tieni le cose da un punto di vista etico altrimenti saresti come uno psicologo che approfitta dei problemi dei pazienti per il proprio tornaconto.

Sapere come funziona il mondo e la mente umano è una buona cosa.

Se qualcuno ha dei pregiudizi nei tuoi confronti non te la devi prendere sul personale.

Devi semplicemente fare in modo di fornire abbastanza informazioni per aiutare le persone nel loro processione decisione.

Il miglior modo per curare un pregiudizio è di educare.

36: Come creare dei gruppi da 10,000 utenti

03/01/2017 di Dino Gojanovic

come-creare-dei-gruppi-da-10000-utenti

Creare dei gruppi potrebbe diventare un enorme spinta per il tuo brand.

Oggi è relativamente semplice farlo visto che la tecnologia è sempre più intuitiva da utilizzare.

Logicamente la gestione di un gruppo richiede tempo. Perciò è una strategia a lungo andare.

Ascolta su iTunes
Puoi ascoltare l’episodio su iTunes | Stitcher oppure tramite RSS (non-iTunes feed)

Transcript

Da quando sono su internet ho avuto modo di creare dei siti che contenevano dei forum o gruppi sulle varie piattaforme come facebook, google+ etc.

I primi passi li facevo su ircnet, una meravigliosa rete in cui si chattava negli anni novanta e nei primi duemila.

Poi venne MySpace e dopo MySpace venne Facebook.

Una volta era tutto molto complicato. Tutto aveva un costo.

Ad esempio se volevi tenere la proprietà di un gruppo su ircnet dovevi lasciare il computer acceso e connesso 24 ore al giorno.

Se ti scollegavi qualcun altro prendeva il tuo posto, prendendosi così la tua community tanto amata.

Quindi per ovviare a questi problemi installavo dei bot dentro ad una shell, in un server americano e lo facevo restare nel canale giorno e notte.

Gli davo dei comandi base per essere una specie di moderatore in mia assenza e così lui operava da solo.

E così tutto filava liscio finché qualcuno non prendeva di mira il tuo canale.

A quel tempo sulla rete irc si potevano facilmente trovare hacker di ogni genere.

Perché i primi ad adoperare i computer erano all’epoca gli esperti di computer.

Insomma, 2 su 10 di sicuro sapevano hackerare.

Quindi, poteva succedere che entravano dentro al server e prendevano il controllo del bot e lo riprogrammavano per mettersi contro di te.

Così prendevano il canale in un atto che veniva chiamato takeover.

E non c’era nessuno a cui potevi rivolgerti per l’ingiustizia patita visto che era una specie di far west.

L’unica cosa che potevi fare era di riprendere il canale con le stesse strategie.

Ma comunque tornando ai tempi nostri, come adesso si può creare una community numerosa?

1. Arriva prima

La migliore strategia in assoluto è quella che di sicuro porta molti frutti con poco sforzo è di arrivare per primo.

Coloro che aprono per primi dei gruppi sulle varie piattaforme riempiono il gruppo da subito.

Perché logicamente la domanda è alta mentre l’offerta è limitata.

E’ logico che anche la tematica deve essere popolare, ma la scarsità di concorrenza da un vantaggio enorme al primo arrivato.

Così ho creato 3 gruppi di 10.000 utenti su Google+ ad esempio.

Ero lì nel preciso istante in cui Google ha fatto uscire l’aggiornamento sui gruppi.

E al volo ho creato quelli che reputavo più generici.

Compreso quella sul Web Marketing ad esempio.

Così non è successo ad esempio su Facebook che l’ho sempre ignorato da quel punto di vista.

Sia perché poi si trattava anche di fare un altro lavoro. Cioè di gestione gruppi che non volevo fare.

Sia anche perché era troppo tardi per sfruttare la viralità. Avrei dovuto sudare per riempirla e non volevo farlo.

2. Consistenza

Senza ricevere l’effetto virale del primo arrivato dovrai fare leva su altri fattori come quello della consistenza personale.

Battere il chiodo giorno dopo giorno.

Fare in modo di attuare tutte quelle strategie che alla lunga portano delle iscrizioni.

La gente dovrà scegliere tra la tua community e quella di altri.
Perciò è un fatto di comparazione in cui solo il migliore prende la fetta più grossa.

3. Fai leva sui tuoi asset

Se hai un blog, una newsletter o sei molto presente sui social allora puoi fare leva su ciò che hai.

Crea articoli che parlino dei tuoi gruppi. Fai sapere alla tua newsletter di quali vantaggi offri a chi entra nella discussione.

A colore che ti chiedono informazioni, opinioni, consigli sui social mandali sui tuoi gruppi dove darai una risposta.

Così può servire anche ad altri.

Insomma, tutto ciò che hai di tecnologico e che è in contatto con la tua clientela o potenziale tale può essere utilizzato per portarli dentro ai tuoi gruppi.

35: Strategie di Growth Hacking

29/12/2016 di Dino Gojanovic

strategie di growth hacking

Crescere è la priorità per quasi ogni azienda.

Ma non sempre è facile, soprattutto in un mercato globale competitivo come questo.

Però ci sono delle aziende che sono molto più avanti rispetto agli altri e stanno trovando quotidianamente delle strategie per la crescita che sono spettacolari.

E’ il growth hacking, la maniera per crescere velocemente con piccoli trucchi.

Ascolta su iTunes
Puoi ascoltare l’episodio su iTunes | Stitcher oppure tramite RSS (non-iTunes feed)

Transcript

Arrivare al top è difficile perché il mercato è pieno di concorrenza che non dorme.

Che lavora 24 ore al giorno, 7 su 7 e 365 giorni all’anno.
Se non ci fosse la concorrenza si potrebbe fare con calma.

Non hai fretta di migliorare il prodotto se sei il monopolista. Non hai bisogno di abbassare i prezzi se sei monopolista. Né far contento i clienti né pagare bene i dipendenti.

Il mercato libero invece è spietato perché è una vera e propria lotta.
Psico-fisica per la precisione.

Ma c’è chi sa il fatto suo. Quelli della Silicon Valley per la precisione.
Hanno una marcia in più e hanno trovato maniere per conquistare la platea globale con tecniche e strategie mai viste prime.

Logicamente lo strumento a cui hanno fatto leva era il web. Non c’era bisogno di dirlo.
Lo dico perché incontro spesso persone scettiche come un commerciante con cui parlavo ieri.

Diceva “la mia clientela ha bisogno di toccare il prodotto con mano, ha bisogno di sentirne l’odore, di vederlo dal vivo”.

Aveva ragione. La sua clientela non sapeva nemmeno cosa fosse internet. Era una clientela vecchio stampo, di una certa età.

Ma cosa succederà quando questa generazione non ci sarà più? Quando anche l’anziano che dopo essere stato nel suo negozio avrà toccato e odorato il prodotto e poi da casa ordinato il prodotto su Amazon.
Ma comunque a parte questo.

Ci sono delle aziende della Silicon Valley che sono il vero presente del business.
E le loro strategie di crescita sono sorprendenti.

Ad esempio…

Facebook

Come ben sai Facebook non è il primo social arrivato sulla piazza. Ci sono stati dei precedenti e che avevano la platea globale.
Tipo MySpace, che di sicuro hai sentito parlare.

La genialata di facebook è di aver obbligato la registrazione del vero nome e cognome.

Prima, il web era il regno dei nickname.
Se non avesse adottato questa forzatura non sarebbe mai diventato ciò che è adesso.

Un’altra strategia che hanno utilizzato è quella della sezione chiusa.
Cioè se volevi vedere o trovare qualcuno dovevi registrarti al sito.

Era un’altra di quelle cose che i social networks dell’epoca non facevano.
Potevi tranquillamente trovare ciò che volevi e non avere necessità di registrarti.

Dropbox

Dropbox è uno strumento meraviglioso di archiviazione on the cloud. In sostanza hai sempre una copia dei tuoi documenti in un server remoto e li puoi modificare ovunque tu sia.

Ma Dropbox è partito da zero e aveva colossi come Google a fargli concorrenza.

La genialata di dropbox era nell’offerta “invita un amico e avrai lo storage gratis”.
Creando così un passaparola incentivato dal interesse personale degli utenti.

Ovviamente non avrebbe funzionato se il prodotto in sé fosse una ciofega.
Ma in questo caso è stato un triplice Win.

Airbnb

Airbnb è la rivoluzione nel campo dell’hospitality. Se hai una camera o un appartamento da affittare allora Airbnb pensa a tutto.

Puoi anche fare il cliente in tutte le parti del mondo a prezzi stracciati sempre alloggiando dalle persone e non i soliti hotel.

La strategie che ha utilizzato Airbnb per crescere è di fornire gratuitamente ai locatori un servizio fotografico per raccogliere i primi iscritti.

Airbnb sapeva esattamente che il settore turistico lavora molto con le immagini e che nessuno sarebbe andato ad alloggiare in un posto senza vedere le foto o vedere foto scadenti che deturpano la casa.

Quora

Quora è un semplice sito di domande & risposte.

Chiunque può fare una domanda e chiunque può dare una risposta.
La genialata che ha reso Quora estremamente famoso è la richiesta di iscrizione per poter leggere la risposta.

Logicamente nessuno si iscrive ad una cosa del genere senza un buon motivo.
E ottenere le risposte su internet è abbastanza semplice. Basta effettuare un’altra ricerca.

Quora invece ha fatto in modo di ottenere risposte da veri esperti del settore e nella maniera piu’ esauriente possibile.
Hanno utilizzato un sistema di voto per mettere in prima posizione le risposte migliore.

Perciò appena un nuovo visitatore arrivava sul sito dalla ricerca tramite Google si trovava davanti la migliore delle risposte al suo quesito.

A differenza dei forum vecchio stile dove uno doveva leggersi centinaia di risposte prima di trovare quella credibile.

E’ una cura dei contenuti da parte della comunità.

CONCLUSIONE

Per crescere sempre serve tenacia ma qualche volta servono strategie non convenzionali per risolvere problemi insormontabili.

Ognuna di queste aziende ha risolto problemi a cui nessuno sapeva dare una risposta nella maniera più creativa possibile.

Aspettiamo comunque di vedere altri geniali escamotage come questi.

34: Come validare l’idea di Business con meno di 100 euro

28/12/2016 di Dino Gojanovic

come validare l'idea di business

Hai avuto una splendida idea per lanciare un prodotto o un business ma non sai se funzionerà.

Infatti, dobbiamo prima validare l’idea con delle ricerche. Dobbiamo testare il terreno.

Il problema è che fare i test, chiedere consulenze e fare delle ricerche costa.

Le aziende spendono milioni in queste cose.

Ma ecco come puoi farlo come meno di 100 euro e avere un risultato soddisfacente.

Ascolta su iTunes
Puoi ascoltare l’episodio su iTunes | Stitcher oppure tramite RSS (non-iTunes feed)

Transcript

Hai una grande idea ma non sai da dove iniziare vero?

Non ti preoccupare non sei né il primo né l’ultimo.

E’ uno dei tanto problemi che un imprenditore devo affrontare quotidianamente.

La maggior parte ha un approccio alquanto spartano. Non avendo trovato la maniera migliore hanno deciso di non pensarci e di lanciarsi.

Hanno messo per scontato che la loro idea è buona. E gli basta sapere questo.

Purtroppo per loro, ignoravano le statistiche. 8 prodotti su 10 svaniscono dagli scaffali già nel primo anno di vita.

Questo è. La dura realtà che colpisce dritto in faccia.

Poi c’è un’altra fetta di gente che non è così sprovveduta. E’ gente che pianifica.

Il problema è che non agiscono.

Pianificano all’infinito e s’intrecciano nei loro stessi pensieri.

Cercano la perfezione e la sicurezza totale. Ma logicamente hanno sbagliato mestiere.

L’imprenditoria è rischiosa.

Logicamente la soluzione migliore è nel mezzo.

Bisogna pianificare senza finire in paralisi e senza spendere capitali se possibile.

Ecco come puoi validare la tua idea con poco per sapere se stai sulla dritta via e che la strada non è smarrita.

Crowdfunding

Sono passati i tempi in cui solo le banche, governi e personaggi benestanti potevano fare i prestiti.

Ora c’è il crowdfunding dove chiunque può aiutare anche con un investimento minimo un prodotto a nascere.

Infatti quotidianamente sulla piattaforme come Indiegogo e Kickstarter vediamo l’originalità che si scatena.

Ma queste piattaforme hanno anche dei vantaggi non indifferenti.

Ad esempio puoi mettere un prototipo o semplicemente spiegare l’idea e ottenere un feedback immediato.

Per feedback non intendo quello a parole. “si, bellissimo prodotto”. “eccezionale”.

Ben sappiamo che dove sta la bocca nella maggior parte dei casi non è il posto in cui sta il portafoglio.

Qui riesci a vede da subito se la gente è portata a spendere i soldi per il tuo prodotto.

E’ questa la prova del nove. Solo quando chiedi i soldi e qualcuno te li da puoi dire che hai un business.

Senza… è solo fantasia.

Webinar

Il webinar è in sostanza un seminario online dove la gente ascolta e guarda tramite il computer o altri aggeggi elettronici che lo permettono.

A differenza del buon vecchio seminario dal vivo non ha limiti di persone che partecipano e quindi si può tranquillamente dire che è scalabile.

Ma lo possiamo usare anche per validare la nostra idea.

In pratica, tieni un webinar nel quale l’argomento trattato è simile alla tua idea originaria.

Se il tuo prodotto per intenderci serve per pulire casa allora il webinar potrebbe essere su “come pulire casa”.

E alla fine del webinar gli parli o gli proponi il tuo prodotto e se desiderano pre-ordinarlo.

Se il responso è negativo è un chiaro segnale visto che si suppongo che questa sia la tua nicchia di mercato.

Se c’è il desiderio e la gente è disposta a pagare allora puoi dare inizio alla creazione del prodotto.

Pubblicità

La pubblicità con Adwords o su Facebook può essere utile anche per validare il prodotto.
Prima semplicemente testando il terreno con degli annunci che promuovono il tuo prodotto non ancora esistente.

Dai clienti e dalla conversione puoi percepire se c’è veramente un principio di interesse.

Poi questo interesse lo testi ulteriormente con la landing page chiedendo un contatto.

Se ti lasciano la email per sapere quando sarà disponibile il prodotto in vendita è un ottimo segnale.

Puoi anche chiedere il pre-ordino del prodotto che è la prova tangibile più forte.

Guarda la concorrenza

Quando hai un’idea di prodotto fai un salto dalla concorrenza per vedere se qualcuno ha realizzato qualcosa di simile.

Se non c’è traccia di un’idea simile non è proprio un buon segno.

Insomma si… essere i primi è una gran cosa.

Ma anche una macchina con le ruoto quadrate è unica nel suo genere ma questo non implica che la tua azienda sopravviverà.

Non ti dico ti fermarti ma ti dico cosa accade in questi casi.

Quando uno pensa di avere un’idea rivoluzionaria e pensa di essere il primo solitamente si fa prendere dalla paura.

Il suo pensiero principale è “e se poi mi rubano l’idea?” oppure “e se qualcuno la realizzza prima di me?”.

Queste due domande sono la dritta via per un potenziale disastro perché ti fai prendere dalla fuga ignorando le avvisaglie.

Si tende a non validare l’idea per non scoprire le carte. Brancolando così al buio.

CONCLUSIONE

Il mondo è un cimitero di prodotti e servizi. Per ogni prodotto che sopravvive 9 muoiono.

E quello che sopravvive difficilmente arriva a campare decenni.

Insomma, l’imprenditoria è un mestiere spietato e non c’è posto per chi la prende alla leggera.

Per questo prima di avventurarsi è meglio testare il terreno.

Entrare dentro l’acqua con una gamba sola prima di sentire quanto è profondo il fiume.

Il coraggio è importante, ma l’incoscienza è fatale.

Testa sempre le tue idee anche quando ci credi ciecamente.

33: L’ingegno batte il capitale

27/12/2016 di Dino Gojanovic

l'ingegno-batte-il-capitale

Avendo trovato un libro straordinario ho deciso di raccontarlo. L’ingegno batte il capitale: L’arte di organizzare, comporre e reinventare il proprio modello imprenditoriale di Günter Faltin.

In questo episodio del podcast si parla di questo:

  • Perché devi pensare al marketing prima di lanciare il prodotto
  • Cosa dice Guy Kawasaki quando inizi un nuovo progetto
  • Quando si attraversa l’inferno, cosa bisogna fare secondo Winston Churchill
  • Quanti frammenti di informazione hai bisogno per lanciare un progetto imprenditoriale
  • Perché crescere velocemente è pericoloso
  • Qual è il peggior nemico di un buon prodotto
  • Perché Holger Johnson odia le opportunità
  • Perché non devi chiedere ai banchieri consigli aziendali
  • Qual è l’essenza dell’imprenditoria
  • Perché devi uscire fuori dal pacco
  • Cosa muove l’innovazione
  • Perché il Giappone non è più così tanto innovativo

Ascolta su iTunes
Puoi ascoltare l’episodio su iTunes | Stitcher oppure tramite RSS (non-iTunes feed)

Libri

L’ingegno batte il capitale

32: Quando cambi il mondo e nessuno lo nota

19/12/2016 di Dino Gojanovic

cambiare-il-mondo

Cosa succede quando hai un prodotto che è la fine del mondo ma passa inosservato?

Nella storia succede spesso quando si tratta di qualcosa che è veramente rivoluzionario e che spezza tutte le vecchie abitudini.

La parte conservatrice in noi combatte per mantenere lo status quo. Ed è li che si svolge la vera guerra.

Ascolta su iTunes

Puoi ascoltare l’episodio su iTunes | Stitcher oppure tramite RSS (non-iTunes feed)

Transcript

Sicuramente pensi che quando arriva qualcosa di innovativo il mondo si accorge.

Purtroppo non sempre è così. Anzi nella maggior parte delle volte non è così.

Il mondo ha i suoi tempi. E sono veramente lenti quando si tratta di abbracciare i cambiamenti rivoluzionari.

Si dice che quando Cristoforo Colombo tornò dal suo viaggio e dimostrò che la terra non fosse piatta al popolo non piacque questa teoria.

Continuarono a considerare la terra piatta anche con le nuove prove.
Servi’ una nuova generazione per abbracciare le nuove idee e accettare un nuovo mondo tondo.

Le grandi idee tipicamente seguono determinati passaggi.

Come prima cosa, nessuna ha sentito parlare di te

Nessuno ti conosce tranne tua madre.

Nessuno conosce il tuo brand e non ha mai comprato da te.

La tua idea sembra non avere alcuna importanza e nessuno ti riserva nemmeno un centesimo del tempo per ascoltarti

E’ il problema di tutte le cose nuove o di persone che ancora devono creare qualcosa nella vita.

Si parte quasi sempre dall’anonimato per poi fare di tutto per emergere.

Ci sono eccezioni certo. Se tu fossi figlio della regina non saresti proprio anonimo né partiresti proprio da zero.

Ma non è proprio la migliore delle partenze.

La gente ti misura da tuo padre in poi. Se tuo padre fosse stato Michael Jordan tutti ti guarderebbero’ e ti giudicherebbero in rapporto a tuo padre.

E suppongo sia veramente difficile per i figli di Michael Jordan competere con la grandezza del padre.

Il che, direi che è quasi meglio partire con dei genitori anonimi per non creare aspettative troppo elevate su di te.

Hanno sentito di te ma pensano che sei svitato

Adesso che ti hanno dato una possibilità per ascoltare la tua idea o per vedere il tuo prodotto pensano che sei proprio fuori di senno.

Ti dicono che devi migliorare, che devi aggiustare qualcosa ma in realtà pensano che sia una gran cazzata.

Ma non vogliono offenderti.

E tu vedi nei loro occhi che non ci credono. Fai uno sforzo per cercare di spiegarlo ma sembra che peggiori le cose.

Hanno già fatto la loro sentenza.

La tua idea è una cazzata e non cambiano versione.

Poi hanno compreso il prodotto, ma pensano che non c’è un’opportunità

Bene ora che hanno capito il tuo prodotto è tutto ok?

Direi di no. Adesso l’hanno capito ma pensano che non ci sono opportunità. Per una ragione o n’altra non funzionerà.

E’ troppo difficile. E’ troppo complicato. E’ troppo tardi o è troppo presto.

Insomma non ce la farai. E’ meglio che trovi un’altra idea e altri bla bla bla.

Poi vedono il tuo prodotto come un giocattolo

Ok. Ti danno retta adesso. Ciò che hai creato può funzionare però è solo un giocattolo.

Hai bisogno di qualcosa di meglio. Hai bisogno di creare qualcosa che non sia un giocattolo come questo.

Puoi fare di meglio.

Col tempo ti verrà. Ritenta e sarai più fortunato.

Poi vedono il tuo prodotto come un giocattolo fantastico

Una mattina si svegliano e hanno fatto click. Adesso lo vedono come un oggetto meraviglioso.

Un giocattolo meraviglioso.

Diverso da tutto ciò che c’era prima. Ma non fa parte della loro vita.

I tempi sono diversi dicono. L’avrei usato se ero diverso io. Se non avessi questo e quello.

E’ meraviglioso ma non mi serve.

Poi iniziano ad utilizzarlo

Una mattina iniziato a provarlo.

Poi la mattina dopo lo stesso.

Si instaura così giorno dopo giorno nella loro routine.

Poi non riescono più farne a meno

Ci siamo. E’ il capolinea, ormai sono dipendenti dal prodotto. E’ diventata una droga per loro.

E’ come il televisore ormai. Non riescono nemmeno ad immaginare come hanno vissuto fino a questo punto senza.

Pero’ che fatica vero? Quanta sofferenza durante il percorso. Quante volte ti sei sentito scoraggiato e sembrava che stavi per mollare.

Questo processo avvolte richiede decenni.

Alla fine …

Non pensare che la gente comprenderà la tua idea al primo colpo. Almeno che la tua idea non sia una forchetta, cioè qualcosa che si conosce già.

Qualcosa di veramente innovativo ha un effetto repellente sulla maggior parte dei soggetti.

Basta che vedi quante persone ancora non usato il computer ed internet.

31: Generazione Z

25/10/2016 di Dino Gojanovic

generazione-z

Sta arrivando una nuova generazione che vuole dominare il mondo tra qualche anno. E’ la Generazione Z.

Sono quelli nati dopo il 1995 e hanno una marcia in più.

Ascolta su iTunes

Puoi ascoltare l’episodio su iTunes | Stitcher oppure tramite RSS (non-iTunes feed)

30: Scrivere

30/06/2016 di Dino Gojanovic

Scrivere

Questa è una storia che ho trovato su internet tempo fa. Ho deciso di usarla per farci l’episodio podcast.

Ha un profondo messaggio e sono sicuro che tu lo apprezzerai.

Buon ascolto.

Ascolta su iTunes

Puoi ascoltare l’episodio su iTunes | Stitcher oppure tramite RSS (non-iTunes feed)

29: Alcuni consigli per lo sviluppo personale

31/05/2016 di Dino Gojanovic

Alcuni consigli per lo sviluppo personale

Non possiamo raggiungere niente di valido nella vita senza crescere come individui.

Sia nel business che nei rapporti di coppia.

Tutti che si chiedono “perché nessuno compra da me?”. Ma la domanda migliore è “come devo essere per far si che la gente compri da me?”.

Ascolta su iTunes

Puoi ascoltare l’episodio su iTunes | Stitcher oppure tramite RSS (non-iTunes feed)

28: Il successo secondo John Wooden

30/05/2016 di Dino Gojanovic

Il successo secondo John Wooden

John Wooden era un leggendario coach americano del basket UCLA.

Dopo aver vinto 10 titoli si è cercato di capire cosa fosse la sua guida. Quale fosse il suo segreto del successo.

In assoluto ciò che mi ha affascinato della sua storia è la definizione di successo.

Buon ascolto.

Ascolta su iTunes

Puoi ascoltare l’episodio su iTunes | Stitcher oppure tramite RSS (non-iTunes feed)

  • « Pagina precedente
  • 1
  • …
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7
  • 8
  • 9
  • Pagina successiva »
MKT Podcast

Ascolta su

→ Apple Podcasts
→ Google Podcasts
→ Spotify
→ RSS Feed

Episodi popolari

  • Ultimi episodi
  • Più ascoltati
  • Non reagire a tutto - Ep. #87
  • 5 Maniere per Avere Sempre dei Clienti - Ep. #86
  • Come creare un Lead Magnet - Ep. #85
  • Google, Microsoft e LinkedIn Ads con Filippo Malvezzi - Ep. #84
  • Daniele Zaccone sul processo creativo e sulla vita da scrittore - Ep. #83

    Sull’autore

    Dino è il fondatore della MKT Factory. Solitamente scrive sul business online, marketing e leadership.

    la nave del capitano

    Ignoranti quem portum petat nullus suus ventus est.

    Raccomandati

    la nave del capitano

    © Copyright 2023 MKT & Co. · Privacy Policy